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MONDO

75 tonnellate di aiuti medici dalla Cina

Nuovo blackout in Venezuela, al buio Caracas e oltre 10 Stati. Onu: milioni di persone senza cibo

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Un nuovo blackout in Venezuela ha messo al buio gran parte di Caracas e oltre dieci Stati venezuelani. Lo riferisce Union Radio di Caracas.   

Si tratta del quinto guasto registrato da lunedì scorso, quando l'erogazione della corrente elettrica è stata assente per oltre 100 ore su quasi tutto il territorio nazionale.   

Attraverso i social network la popolazione ha segnalato l'assenza di elettricità, oltre che nella capitale, in Aragua, Lara, Zulia, Carabobo, Anzoátegui, Vargas, Monagas, Portuguesa, Nueva Esparta, Miranda, Sucre, Cojedes, Yaracuy, Barinas e Táchira.   

Per il momento le autorità non hanno comunicato particolari sull'origine del guasto.

Governo respinge ingerenze Gruppo Contatto
Il governo del Venezuela ha respinto oggi la "dichiarazione intervenzionista" approvata dal Gruppo internazionale di Contatto (Gic) dell'Unione europea (Ue) a Quito che pretende "disapprovare" il funzionamento delle istituzioni venezuelane.   

In un comunicato il ministero degli Esteri ha rigettato il fatto che, dopo essersi riunito ieri in Ecuador, "il Gic ha preso la temeraria decisione di immischiarsi negli affari del funzionamento dello Stato venezuelano".

Allo stesso tempo, dice il comunicato, "si esige dai membri del Gruppo di Contatto internazionale il rispetto per le istituzioni e l'ordinamento giuridico venezuelano".   

Evitando di andare oltre le proprie funzioni, si aggiunge, il Gic "potrà mantenere la sua capacità di offrire un eventuale contributo ad una autentica intesa fra i soggetti politici nazionali" senza quindi "gli inaccettabili preconcetti della sua recente dichiarazione che si propone di propiziare conflitti più che intese fra le parti in Venezuela".   

Il governo del presidente Nicolás Maduro, conclude il documento, "mantiene il suo irriducibile impegno per il dialogo come unica via per trovare accordi necessari a garantire la pace, la stabilità e lo sviluppo della nostra Nazione e di tutta la regione latinoamericana e caraibica".

Giunte 75 tonnellate di aiuti medici da Cina
Un aereo con a bordo 75 tonnellate di medicinali e materiali medici e chirurgici provenienti dalla Cina è giunto all'aeroporto di Caracas. Lo ha mostrato la tv venezuelana Telesur.   

Il carico è stato accolto dal vicepresidente venezuelano Tareck el Aissami, che è anche ministro per l'Industria e la Produzione nazionale.

"Abbiamo ricevuto - ha dichiarato El Aissami ai media nello scalo 'Simon Bolivar' di Caracas - questo primo carico di importante materiale medico, che comprende fra l'altro antibiotici, farmaci per il diabete, materiale medico chirurgico, potettori gastrici, e analgesici".   

Si tratta, ha aggiunto, di un primo carico perché abbiamo cominciato, nel quadro delle relazioni che il Venezuela mantiene con Paesi sovrani, un ponte aereo affinché tutte le medicine arrivino ai nostri aeroporti e porti".   

Nessun commento invece è per il momento stato pronunciato dalle autorità venezuelane sull'annuncio formulato dal Comitato internazionale della Croce Rossa e della Mezza luna rossa, Francesco Rocca, sull'avvio, nel giro di una ventina di giorni di una operazione umanitaria che avrà come obiettivo di raggiungere, a termine, 650.000 persone bisognose di assistenza medica.   

"Una operazione - ha assicurato Rocca - simile a quella avviata nel caso della Siria".

Onu, a un quarto popolazione serve assistenza
Circa un quarto dei venezuelani ha bisogno di assistenza umanitaria. Lo rivela un rapporto interno dell'Onu, secondo il quale milioni di persone non hanno cibo e servizi di base.   

"La politicizzazione dell'assistenza umanitaria nella crisi rende più difficile l'erogazione dell'assistenza in conformità con i principi di neutralità, imparzialità e indipendenza", si legge nel dossier. Secondo le stime, il 94% dei 28,8 milioni di persone in Venezuela vive in condizioni di povertà, mentre circa 3,4 milioni sono fuggiti, a cui se ne dovrebbero aggiungere altri 1,9 milioni quest'anno.   

Il rapporto delle Nazioni Unite afferma che circa 2,8 milioni di persone hanno bisogno di assistenza sanitaria, tra cui circa 300.000 persone le cui vite sono a rischio perché non sono state in grado di accedere per oltre un anno a farmaci o terapie per malattie come cancro, diabete e Hiv. E 4,3 milioni di persone hanno bisogno di aiuto per acqua e servizi igienici.