MONDO
Braccio di ferro con i repubblicani
Obama avvia l'iter per nominare il giudice della Corte suprema al posto di Scalia
La Casa Bianca: il Senato deve esaminare la nomina anche nell'anno delle elezioni

Barack Obama ha già cominciato le discussioni preliminari con i suoi collaboratori per nominare un nuovo giudice della Corte suprema dopo la morte di Antonin Scalia, ritenendo che la responsabilità del Senato di esaminare la sua nomina sia fuori discussione, senza alcuna eccezione negli anni elettorali: lo ha riferito il portavoce della Casa Bianca Eric Schultz, aggiungendo che il presidente cercherà di nominare una persona che capisce che la giustizia non è una teoria astratta ma riguarda la vita degli americani.
Antonin Scalia, 79 anni, il giudice più conservatore della Corte Suprema, è morto sabato scorso in un lussuoso ranch del Texas in circostanze che alimentano dubbi per il modo, se non altro caotico, con cui è stato accertato e annunciato il suo decesso per "cause naturali", disteso a letto con un cuscino sulla testa.
La ridda di papabili e il 'giallo' intorno alla scomparsa del magistrato non fanno che accrescere la tensione di una battaglia annunciata: quella tra il presidente Obama, che intende nominare il successore di Scalia anche se manca meno di un anno alla fine del suo mandato, e il Congresso controllato dai Repubblicani, i quali chiedono che sia il prossimo presidente a fare questa scelta delicata e si dicono pronti a bocciare le proposte della Casa Bianca.
Posizioni che si riflettono anche nella rovente campagna elettorale, dove la sostituzione di Scalia si è già trasformata in motivo di scontro. Il suo erede potrà infatti diventare l'ago della bilancia della Corte suprema, ora divisa tra quattro giudici repubblicani e quattro democratici, spostando a sinistra l'equilibrio del terzo polo di potere americano, capace con le sue sentenze di assecondare o bloccare un presidente.
Antonin Scalia, 79 anni, il giudice più conservatore della Corte Suprema, è morto sabato scorso in un lussuoso ranch del Texas in circostanze che alimentano dubbi per il modo, se non altro caotico, con cui è stato accertato e annunciato il suo decesso per "cause naturali", disteso a letto con un cuscino sulla testa.
La ridda di papabili e il 'giallo' intorno alla scomparsa del magistrato non fanno che accrescere la tensione di una battaglia annunciata: quella tra il presidente Obama, che intende nominare il successore di Scalia anche se manca meno di un anno alla fine del suo mandato, e il Congresso controllato dai Repubblicani, i quali chiedono che sia il prossimo presidente a fare questa scelta delicata e si dicono pronti a bocciare le proposte della Casa Bianca.
Posizioni che si riflettono anche nella rovente campagna elettorale, dove la sostituzione di Scalia si è già trasformata in motivo di scontro. Il suo erede potrà infatti diventare l'ago della bilancia della Corte suprema, ora divisa tra quattro giudici repubblicani e quattro democratici, spostando a sinistra l'equilibrio del terzo polo di potere americano, capace con le sue sentenze di assecondare o bloccare un presidente.