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MONDO

Direttiva

Ogm, Parlamento Ue approva norma sulla libera scelta degli Stati

Il Parlamento europeo ha approvato oggi una modifica alla direttiva comunitaria sugli Ogm che concede ai Paesi Ue il diritto di vietare la coltivazione di Ogm
sul loro territorio. Il commento del ministero dell'Agricoltura, delle associazioni ambientalistiche e degli agricoltori

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Ogm, immagine d'archivio
Dopo il fallito tentativo di definire una legislazione europea nel 2012, il Parlamento di Strasburgo ha stabilito che la decisione se autorizzare o meno la coltivazione di prodotti geneticamente modificati (Ogm) sarà lasciata ad ogni singolo governo. La decisione pone fine a anni di stallo sul controverso tema del via libera agli Ogm in Europa. Coltivati su larghissima scala nelle Americhe e in Asia, nell'Unione Europea gli ogm sono sempre stati un tema che ha spaccato l'opinione pubblica. L'entrata in vigore della nuova direttiva è prevista per marzo-aprile 2015. 

Il ministero delle Politiche agricole italiano spiega che la direttiva sancisce il diritto degli Stati membri di limitare o proibire la coltivazione di organismi geneticamente modificati sul territorio nazionale, anche se questi sono autorizzati a livello europeo, per motivi di natura economica e agricola.

Le modifiche al testo approvato nel giugno scorso
L'accordo raggiunto con il Parlamento europeo ha migliorato, afferma il Mipaaf, il testo approvato in prima lettura dal Consiglio europeo nel giugno scorso sotto aspetti rilevanti. Le valutazioni sui rischi ambientali e sanitari, di competenza dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, dovranno essere aggiornate ogni due anni per tener conto del progresso scientifico e del principio di precauzione. Gli Stati membri possono chiedere alle imprese produttrici di ogm di escludere i loro territori dal novero dei Paesi nei quali intendono chiedere l'autorizzazione europea alla coltivazione, ma questa fase di negoziato con le imprese non è più obbligatoria e gli Stati membri potranno decidere di passare direttamente al divieto di coltivazione. Gli Stati membri, infine, prima di introdurre il divieto di coltivazione, dovranno comunicare il provvedimento alla Commissione europea e attendere 75 giorni per il parere, ma durante questo periodo di attesa gli agricoltori non potranno comunque procedere alla semina dei prodotti interessati dall'ipotesi di divieto.  

Ministro Martina: "È un successo, in Italia rinnoviamo divieto mais Mon810
"È un successo della presidenza italiana - ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina - del ministro Galletti, che ha presieduto in questi mesi il Consiglio dei ministri dell'Ambiente competente sulla materia ogm. Un risultato che non era scontato e sul quale si lavorava da più di 4 anni". Il ministro aggiunge: "In Italia rinnoveremo il divieto di coltivazione del mais Mon810 (un mais geneticamente modificato utilizzato in tutto il mondo ndr) e proprio nei prossimi giorni ci confronteremo con i ministri Lorenzin e Galletti per procedere".

Il commento degli agricoltori
"La libertà di non coltivare Ogm come ha fatto fino ad ora l'Italia e come chiedono quasi 8 cittadini su 10 (76 per cento) che si oppongono al biotech nei campi è una ottima chiusura del semestre di presidenza italiano dell'Unione", commenta il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Anche la Cia- Confederazione Italiana Agricoltori accoglie positivamente la direttiva: "Si tratta di una buona notizia che permette di avvicinarci a una soluzione definitiva della questione, anche nel nostro Paese dove da tempo è stata richiesta l'attivazione della clausola di salvaguardia".

Le associazioni ambientalistiche
Intanto le associazioni ambientalistiche spingono sull'acceleratore: "In Italia serve subito la proroga del divieto di coltivazione Ogm in vigore e il recepimento della nuova direttiva", afferma Legambiente. Mentre Greenpeace dice: "È una norma lacunosa e che avrà bisogno di mesi prima di essere recepita in Italia: dobbiamo invece difenderci subito dal mais transgenico della Monsanto. In Italia - ricorda Greenpeace - è in vigore un divieto temporaneo, fortemente voluto da associazioni di produttori, consumatori e ambientalisti, che vieta la coltivazione dell'unico Ogm autorizzato per la coltivazione in Europa, il mais MON810".