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MONDO

I funerali venerdì a Fiumicello

Omicidio Regeni, l'Egitto respinge le accuse contro la polizia e i servizi

In conferenza stampa, il ministro egiziano della Sicurezza, Magdy Abd El Ghaffar, nega qualsiasi coinvolgimento dei servizi o della polizia del Cairo: Giulio Regeni "non è mai stato arrestato". Fonti investigative italiane; scomparsi cellulare e passaporto del giovane ricercatore. I funerali saranno celebrati venerdì pomeriggio a Fiumicello 

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Il ministro egiziano della sicurezza Magdy Abd El Ghaffar
Sono solo "insinuazioni". Così il governo del Cairo respinge le accuse contro le sue forze di polizia per l'omicidio di Giulio Regeni. Lo fa per voce del ministro della Sicurezza e dell'Interno egiziano, Magdy Abd El Ghaffar.

In una conferenza stampa sul caso tenuta al Cairo, il ministro ha affermato che "vi sono troppe voci riprese sulle pagine dei giornali che insinuano il coinvolgimento delle forze di sicurezza nell'incidente. Questo è inaccettabile. Questa non è la nostra politica". 

A una domanda di un giornalista sul possibile arresto del giovane ricercatore italiano da parte della polizia, Ghaffar ha risposto: "Questo non è accaduto, sono solo insinuazioni". 

 "Non trattiamo assolutamente l'italiano come una spia ma come se fosse egiziano. E' un atto criminale", ha aggiunto il ministro. Poi: "E' ancora presto per dire la parola finale, perché questi casi non si risolvono da un giorno all'altro, siamo nella fase della raccolta delle informazioni, il ragazzo aveva molti contatti con egiziani e stranieri e stiamo raccogliendo informazioni su tutti questi contatti".

Il corpo "scoperto per caso da un tassista"
Il corpo di Giulio Regeni "è stato ritrovato sopra il cavalcavia Hazem Hassan sull'autostrada" del deserto tra Il Cairo e Alessandria "ed è stato scoperto da un autista di taxi la cui vettura era finita in panne", ha precisato il ministro dell'Interno e della Sicurezza egiziano: il tassista "e i suoi passeggeri hanno scoperto il corpo mentre scendevano" dalla vettura "per vedere il guasto". 

Fonti investigative: entrambe le orecchie mozzate nella parte alta
Entrambe le orecchie di Giulio Regeni sono state mozzate, nella parte alta. Lo apprende l'Ansa da fonti investigative qualificate secondo le quali sul corpo del giovane ricercatore friulano ci sono decine di "piccoli tagli", anche sotto la pianta dei piedi. A Regeni, spiegano inoltre le fonti, è stata strappata un'unghia della mano e una del piede. "Ci sono segni di piccoli tagli - dicono le fonti - su tutto il corpo, sia nella parte anteriore che posteriore". Tra le diverse fratture riscontrate anche quella delle scapole. 

Spariti cellulare e passaporto
Né il telefonino né il passaporto di Giulio Regeni sono stati trovati dagli inquirenti che indagano sulla morte, al Cairo, del giovane ricercatore italiano. E' quanto si apprende da fonti investigative italiane, secondo cui sia il passaporto che il cellulare potrebbero essere stati distrutti, o comunque fatti sparire, dai responsabili dell'omicidio.  Intanto, il team di carabinieri e polizia che si trova al Cairo è in attesa di entrare in possesso della documentazione dell'inchiesta egiziana: gli investigatori hanno chiesto di acquisire ogni atto - testimonianze, tabulati telefonici, rilievi - e l'auspicio è che la consegna possa arrivare nell'arco di 24-48 ore. Prima di allora, spiega la fonte, sarebbe azzardato avanzare ogni ipotesi. 

Venerdì a Fiumicello i funerali 
Saranno celebrati venerdì 12 febbraio alle 14.00 nella palestra comunalle di Fiumicello i funerali di Giulio Regeni. Lo ha annunciato il sindaco Ennio Scridel, precisando che non saranno funerali di Stato. Alla cerimonia funebre seguirà un corteo fino al cimitero comunale.