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ITALIA

Il braccio di ferro sui migranti

Open Arms, sbarcati a Lampedusa 27 minori non accompagnati

Salvini cede alla richiesta di Conte ma avvisa: precedente pericoloso. I minorenni sono stati trasbordati su due motovedette di Guardia di Finanza e Guardia Costiera. Salvini: già 8 si sono detti maggiorenni. La Procura di Agrigento dispone un'ispezione medica a bordo e invia la Polizia ad acquisire documenti al Viminale

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La Procura di Agrigento sta valutando quanto è emerso dall'ispezione effettuata ieri sulla Open Arms per verificare le condizioni igienico-sanitarie nella nave dove si trovano 107 naufraghi che sono ammassati sul ponte dell'imbarcazione, dormono per terra senza alcun materassino, si coprono con lenzuoli e tovaglie, e secondo la Ong sono psicologicamente stremati.       

Secondo la relazione dei medici del Cismo ci sarebbero casi di scabbia ma non ci sono al momento conferme istituzionali al riguardo. E' certo, invece, che ancora non è stata disposto alcuno sgombero. Per 107 migranti, quelli rimasti sulla nave, è il 17° giorno a bordo, con la Open Arms ancora sulla fonda di Lampedusa, di fronte Cala Francese.

Ieri il primo passo per la soluzione dello stallo della Open Arms, la nave che da 17 giorni con oltre 130 migranti a bordo è bloccata davanti a Lampedusa perché il Viminale non dà l'autorizzazione all'attracco. Dopo la richiesta del premier Giuseppe Conte, è stato dato il via libera allo sbarco di 27 minori non accompagnati, che sono stati trasbordati  su due motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia costiera e poi sono scesi a terra sull'isola. 

I 27 minori non accompagnati sono stati portati dalla polizia nell'hotspot in contrada Imbriacola. Si tratta di 13 eritrei, 5 sudanesi, due del Ciad, due del Gambia, un ghanese, un maliano, un nigeriano, un etiope e un egiziano. C'è intanto la disponibilità di Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna per condividere gli oneri dell'ospitalità per tutte le persone a bordo. Ne rimangono ancora 107.

Open Arms: andiamo avanti, un porto sicuro per tutti
"Terminata evacuazione dei minori non accompagnati. Che poi sarebbero ragazzi di 16, 17 anni. Soli. Molte lacrime. Hanno lasciato amici e compagni di viaggio. Vi auguriamo il meglio. E andiamo avanti. Per tutti". E' quanto scrive su Twitter Open Arms Italia. 

 

Salvini: è ong a tenere in ostaggio migranti
"Mi riferiscono da Lampedusa che dei 27 immigrati per i quali è stato ordinato lo sbarco in quanto minorenni, già 8 si sono dichiarati maggiorenni! Vedremo gli altri... Dopo i 'malati immaginari', ecco i 'minorenni immaginari'! Mentre altri cedono, io non cambio idea". Lo scrive su Twitter il ministro dell'Interno, Matteo Salvini che oggi replica alla ong con un nuovo tweet.



Conte aveva scritto a Salvini: sbarcare subito i minori
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, aveva scritto una seconda lettera al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ribadendo tra l'altro la richiesta di far sbarcare immediatamente i minori dalla nave. La lettera è stata scritta in seguito al carteggio tra Conte e Salvini a Ferragosto. 

La risposta a Conte: pericoloso precedente 
Nella lettera con cui risponde al Presidente del Consiglio, il ministro dell'Interno Salvini prende atto della decisione del premier "che vengano sbarcati i (presunti) minori attualmente a bordo della nave Open Arms"; scrive che darà, suo "malgrado" e "come ennesimo esempio di leale collaborazione", disposizioni "affinché non vengano frapposti ostacoli" all'esecuzione di tale "esclusiva determinazione" di Conte; e ribadisce la propria determinazione a "perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali l'affermazione delle regioni di diritto" elencate nella prima parte della missiva, "perché coerentemente e profondamente convinto delle mie ragioni e per evitare" che la decisione del presidente del Consiglio per il caso Open Arms "costituisca un pericoloso precedente per tutti coloro che potranno ritenere normale individuare il nostro Paese come unico responsabile dell'accoglienza e assistenza di tutti i minori non accompagnati (o presunti tali) presi a bordo in qualsiasi angolo del Mediterraneo o del mondo". 

La Polizia acquisisce documenti al Viminale
Personale dello Servizio centrale operativo della Polizia di Stato stamani si è recato nel ministero dell'Interno per acquisire documenti su delega della Procura di Agrigento che ha aperto due fascicoli sulla Open Arms. 

La Procura dispone ispezione medica a bordo
La Procura di Agrigento ha inoltre disposto una ispezione medica a bordo della Open Arms per accertare le condizioni igienico-sanitarie dei naufraghi. La decisione è stata assunta durante un vertice in Procura. Intanto già nei giorni scorsi è stato aperto un fascicolo d'inchiesta - a carico di ignoti - per sequestro di persona, un "atto consequenziale" dopo che in Procura è arrivato l'esposto formalizzato dai legali della ong spagnola. 

Unicef:  protezione anche per 103 minori su Ocean Viking 
L'Unicef accoglie "positivamente" la decisione del Governo italiano di far sbarcare nel nostro paese i minorenni presenti sulla nave Open Arms. "Chiediamo protezione - spiega il portavoce Italia Andrea Iacomini - per tutti i minori, accompagnati e non. Auspichiamo che una decisione simile sia presa anche per i 103 minorenni che si trovano a bordo della Ocean Viking; tra questi, vogliamo ricordarlo, pare che soltanto 11 siano accompagnati da un genitore o tutore, gli altri sono arrivati soli".

Altri migranti fatti sbarcare per motivi medici
Altre nove migranti, tra cui due donne in avanzato stato di gravidanza e diversi bambini, erano stati evacuati dalla nave Open Arms per motivi medici. Le due donne sono state trasportate d'urgenza in elicottero a Palermo. "Una aveva un'ernia addominale enorme ed ha partorito con cesareo - spiegano fonti della Ong -  sono stati fatti scendere anche un bambino di nove mesi con difficoltà respiratorie, un uomo con tubercolosi polmonare avanzata, una donna con polmonite, una donna con problemi neurologici dovuti a storia pregressa di tumore celebrale, un uomo con otite media e un uomo con una artrite dovuta a precedenti colpi arma da fuoco, e un uomo con una ferita chirurgica infetta. Gli altri casi sono per motivi  psicologici".

La Ong: "Sulla nave situazione drammatica, non possiamo più garantire sicurezza"
"Dopo 16 giorni in attesa di un porto sicuro in cui sbarcare, 6 evacuazioni mediche e dopo aver informato le autorità della nostra situazione, senza ottenere alcuna risposta, ci troviamo in una situazione di necessità e non possiamo più garantire la sicurezza delle 134 persone a bordo", ha dichiarato una portavoce dell'Ong catalana Proactiva. "La situazione sulla nave è drammatica: donne, uomini e bambini vivono costretti in spazi ristretti nella paura e nell'incertezza di quello che succederà. Sono persone che hanno vissuto l'orrore dei campi di detenzione in Libia: torture, stupri, lavori forzati. Hanno già sopportato enormi sofferenze, non possiamo aggiungerne altre" aveva denunciatola Ong. "Negli ultimi giorni le condizioni di salute psicofisica si sono ulteriormente aggravate con atti di autolesionismo e minacce di suicidio che rendono ingestibile la situazione e mettono in pericolo imminente di vita le persone a bordo. Bisogna agire nelle prossime ore. Chiediamo che sia immediatamente autorizzato lo sbarco a Lampedusa prima che si aggiungano altre tragedie a quelle già vissute". 

La polizia vuol sentire il medico di Lampedusa
Agenti di polizia si sono recati, ieri, nel poliambulatorio a Lampedusa per sentire il responsabile Francesco Cascio. Il medico che non si trova nell'isola, sarà ascoltato probabilmente a breve o al suo rientro a Lampedusa, la prossima settimana. Ieri Cascio ha sostenuto che i tredici migranti fatti sbarcare per motivi di salute dalla Open Arms, erano in buone condizioni come refertato dal suo staff medico, salvo uno di loro che presentava una otite. Tutti i migranti sono stati poi trasferiti direttamente nell'hotspot dell'isola.

La replica del medico: "I referti sono chiari"
Mi fido dei miei medici, i referti sono chiari. Non so cosa sia successo: se a bordo di Open Arms ci sono naufraghi con le patologie descritte nella relazione dal Cisom non sono gli stessi che sono stati fatti sbarcare, perché le loco condizioni erano buone, tranne un caso di otite facilmente curabile". Lo dice alle agenzie  il responsabile del poliambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio.  "Da pazzi pensare che io possa avere  detto che i migranti visitati stanno bene solo per fare una marchetta a Salvini. Io sono un medico, innanzitutto, e parlo con i referti. Se su tredici migranti visitati, che secondo alcuni medici Cisom erano gravi, solo una giovane aveva una otite, cosa posso farci io? Mica posso inventare malattie che non esistono".

Sit in davanti alla chiesa: "Fateli scendere"
"Su queste scale troverete memoria, solidarietà, resistenza". Stanotte, sul sagrato della parrocchia di San Gerlando a Lampedusa (Ag), isolani e attivisti si sono ritrovati uno al fianco degli altri - con tanto di lanterne accese - per continuare a chiedere: "Fateli scendere!". Il riferimento è ai migranti che sono sulla Open Arms, nave sulla quale hanno trascorso la loro sedicesima notte.  Sui social, dopo una giornata in cui la polemica l'ha fatta da padrone con la presenza sul molo di alcuni contestatori della Ong spagnola, è arrivata l'approvazione di molti isolani: "Questa è la vera Lampedusa". L'isola delle Pelagie però è divisa in due: da un lato c'è chi continua a difendere le ragioni della solidarietà, dall'altro chi sostiene la linea dura dei "porti chiusi". 

"Torturati e violentati, psiche non può reggere a lungo"
Alessandro Di Benedetto psicologo di Emergency , a bordo del veliero Astral a supporto di Open Arms, ha ascoltato alcune delle loro terribili testimonianze e spiega al microfono dell'inviata di Rainews24 Angela Caponnetto perché per queste persone restare ancora a bordo può portare a istinti suicidi.