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ITALIA

Salvini presenta ricorso al Consiglio di Stato: no sbarchi

Open Arms arrivata davanti a Lampedusa, ministro Trenta non firma divieto di ingresso per i migranti

Il ministro della Difesa: "Non firmo in nome dell'umanità". La replica del ministro dell'Interno: "Umanità non significa aiutare trafficanti e ong". Ue: in contatto con Paesi membri per trovare soluzione. Conte: "Strappi istituzionali per foga politica, 6 paesi pronti ad accogliere i migranti"

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Sale a 13 il numero delle persone sbarcate dalla nave della Ong Open Arms. Altre quattro persone sono state fatte sbarcare per ragioni mediche, dopo che già sei donne e tre uomini erano stati fatti scendere dalla nave in serata. Lo fa sapere con un tweet la stessa Ong, che parla di persone fatte scendere" per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate". "Tutte le persone a bordo devono essere fatte sbarcare urgentemente. L'umanità lo impone", ribadisce. 


Le prime nove persone sbarcate sono eritrei e somali che risultano stremati a livello psicologico, per cui è stato autorizzato lo sbarco. Le condizioni igienico sanitarie riscontrate a bordo, dopo una ricognizione del personale militare e sanitario, sarebbe risultate molto precarie.

L'imbarcazione della Ong catalana si è diretta verso l'isola delle Pelagie, scortata da due navi militari, dopo che il Tar del Lazio ha accolto un suo ricorso, sospendendo il divieto di ingresso nelle acque italiane disposto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini che ha annunciato ricorso.

La Open Arms con i suoi 147 migranti a bordo rimane immobile al largo di Lampedusa. "Dopo la minaccia di un nuovo decreto, siamo finalmente al riparo", ha scritto in un tweet Open Arms sottolineando di essere arrivata in acque italiane "con autorizzazione da parte delle autorità", ma aggiungendo che non c'è ancora il permesso "per entrare in porto".




Direttore Open Arms: non succede niente, ma siamo al riparo



Conte: "Sei paesi pronti ad accogliere i migranti"
Su Open Arms da parte del ministro Matteo Salvini c'è stato "un chiaro esempio di sleale collaborazione, l'ennesima a dire il vero, che non posso accettare". Così il premier Giuseppe Conte in una 'lettera aperta' indirizzata a Matteo Salvini. "Questo è il momento di insistere in direzione di una soluzione sempre più europea, altrimenti l'Italia si ritroverà completamente isolata in una situazione che diventerà, nuovamente, via via sempre più ingestibile" scrive il premier "In definitiva, se davvero vogliamo proteggere i nostri "interessi nazionali", non possiamo limitarci a esibire posizioni di assoluta intransigenza", scrive.
"Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo mi hanno appena comunicato di essere disponibili a redistribuire i migranti. Ancora una volta, i miei omologhi europei ci tendono la mano", scrive il presidente del Consiglio. "Mi batterò sino all'ultimo giorno perché  si affermi un meccanismo europeo, da applicare in via pressoché  automatica, per operare una redistribuzione che veda tutti i Paesi  dell'Unione pienamente coinvolti, in modo da evitare che i Paesi di primo sbarco, come l'Italia, siano abbandonati a se stessi". 

Il ministro della Difesa, Trenta, non firma divieto di ingresso
Si allarga intanto la distanza tra il Viminale e la Difesa in fatto di divieto all'ingresso in acque territoriali italiane a navi con a bordo migranti soccorsi in zone Sar del Mediterraneo. A quanto infatti si apprende da fonti del Viminale, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta non ha firmato il divieto all'ingresso nelle acque territoriali per la Open Arms come chiesto da Matteo Salvini. "Non firmo divieto in nome dell'umanità", ha detto. "La mancata adesione alla decisione del giudice amministrativo "potrebbe finanche configurare la violazione  di norme penali- avverte Trenta-  fermo restando, in ogni caso, che in adesione al dictum iuris sarebbe stato eventualmente necessario inserire nel dispositivo del provvedimento un'esplicita disponibilità all'assistenza delle persone maggiormente bisognevoli. Ho preso questa decisione, motivata da solide ragioni legali, ascoltando la mia coscienza - sottolinea ancora il ministro- Non dobbiamo mai dimenticare che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo. La politica non può mai perdere l'umanità .Per questo non ho firmato".

Una decisione che non sorprende, riferiscono le stesse fonti, visto che la titolare della Difesa ha ordinato alle navi della Marina militare di scortare verso l'Italia l'imbarcazione spagnola per arrivare allo sbarco dei 32 minori a bordo della nave da 13 giorni in navigazione in acque internazionali.

Alle parole del ministro Trenta replica il ministro dell'Interno Salvini: "Umanità non significa aiutare trafficanti e ong. Per me umanità significa investire seriamente in Africa e non certo aprire i porti italiani. Gli Italiani hanno bisogno di un governo forte, non è ammessa timidezza quando sono in gioco la sicurezza e i confini della Patria. Che è dovere di ogni cittadino, e a maggior ragione di ogni ministro, difendere".

Toninelli: "Non ho firmato secondo stop"
Avevo già firmato il decreto di Salvini che vietava l'ingresso della Open Arms nelle acque italiane. Avevo firmato anche stavolta, per ribadire che chi non rispetta il diritto del mare non può sbarcare in Italia. Quel decreto è stato bocciato dal Tar ed emetterne un altro identico esporrebbe la parte seria del Governo, che non è quella che ha tradito il contratto, al ridicolo. Salvini che cerca solo il consenso facile, noi agiamo con senso di Stato concretezza".Così il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli in un post su Fb.

Ue resta in contatto con Paesi membri per trovare soluzione
La Commissione europea resta in contatto con vari Paesi membri alla ricerca di una soluzione per i 147 migranti a bordo della nave della Ong spagnola Open Arms, che si trova in acque italiane. "I contatti sono ancora in corso e apprezziamo che alcuni Stati membri vi partecipino attivamente ma al momento non commentiamo i dettagli di questi colloqui", hanno riferito fonti Ue.

Madrid, pronti ad accogliere alcuni migranti
Il governo spagnolo è pronto ad accogliere alcuni dei migranti salvati nel Mediterraneo dalla nave della Ong spagnola Open Arms, a condizione che venga raggiunto un accordo di ridistribuzione tra diversi Paesi europei. "Il nostro Paese è disposto a partecipare a una ridistribuzione equilibrata di migranti accolti sulla nave" attualmente stazionati nelle acque territoriali italiane, ha scritto il governo in una dichiarazione.

Emergency, per migranti enorme stress
Due operatori di Emergency a bordo della Open Arms hanno rilevato una "enorme pressione psicologica" sui migranti, da tredici giorni in mare, con "evidenti condizioni di disagio della sfera cognitiva, emotiva,comportamentale". "Per alcuni pazienti, l'esperienza acuta di frustrazione e di dolore ha fatto emergere ideazioni suicidarie", scrivono in un rapporto pubblicato sul Corriere della Sera.