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ITALIA

Il sindaco riceve una delegazione di contestatori

Alluvione, esplode la rabbia nelle strade di Genova: uova e monetine contro la sede del Comune

Centinaia di manifestanti in piazza. Chieste le dimissioni della Giunta regionale e di quella Comunale. Nel corteo anche Cristiano De Andrè e Francesco Baccini. La Giunta comunale stanzia 2 milioni di euro per i commercianti alluvionati. Padoan firma stop a tributi fino al 20 dicembre. Respinta mozione di sfiducia al governatore Burlando

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La protesta nelle strade di Genova (Ansa)
Genova
Monetine e uova contro la sede del Comune, slogan contro gli amministratori e i dirigenti di Arpal, un elenco di otto richieste per le autorità locali e per il governo. Pomeriggio di tensione a Genova, dove centinaia di persone sono scese in piazza per protestare dopo l’alluvione del 9 ottobre scorso. Al corteo, che aveva come parola d’ordine #Orabasta e che ha mostrato uno striscione con scritto “dimissioni”, hanno partecipato anche i cantanti genovesi Cristiano De Andrè e Francesco Baccini.

Corteo nel cuore della città 
I manifestanti si sono radunati in piazza De Ferrari, dove ha sede la Regione. Prima richiesta: le dimissioni della Giunta regionale e di quella comunale e dei dirigenti di Arpal. Al grido di “vergogna” e “licenziamoli”, la manifestazione ha attraversato parte del centro cittadino raggiungengo Palazzo Tursi, sede del Comune.
 
Tensione davanti alla sede del Comune

I momenti di maggiore tensione si sono vissuti proprio davanti al Comune, blindato dalle forze dell’ordine. Quando si è affacciato un uomo dai giardini di Palazzo Tursi, i manifestanti gli hanno lanciato monetine, uova, bottigliette di plastica. Uno dei contestatori è  riuscito ad arrampicarsi sulla balaustra del muro che divide il giardino di Palazzo Tursi da via Garibaldi, agitando una bandiera del Comune di Genova. Un consigliere comunale, Mario Baroni (Gruppo Misto), è stato spintonato nei vicoli vicino alla sede comunale.
 
Le richieste dei manifestanti
I cantanti genovesi Cristiano De Andrè e Francesco Baccini, insieme ad una delegazione di cittadini e commercianti sono stati ricevuti da alcuni rappresentanti della giunta comunale e dal sindaco Doria. Le richieste del comitato di #OraBasta sono otto. I manifestanti chiedono "entro la fine di questa settimana le dimissioni della giunta Comunale e di quella Regionale, le dimissioni dei dirigenti dell'Arpal Liguria e, in particolare, del Direttore Generale Roberto Giovanetti e del Direttore del Dipartimento di Genova Stefano Maggiolo". Si chiede inoltre l'immediato sblocco dei "fondi stanziati per il dissesto idrologico e la messa in sicurezza del territorio da parte del Governo", oltre allo stanziamento di "fondi per il risarcimento dei commercianti genovesi e di tutti i cittadini nuovamente e duramente colpiti dall'alluvione". Entro Natale, poi, “l'attivazione di una procedura che consenta la concessione di mutui a tassi agevolati, comunque non superiori allo 0,5% di interesse, e garantiti dallo Stato a tutti i commercianti che hanno subito". Chiesti anche l'immediato inizio dei lavori per gli scolmatori del Fereggiano e del Bisagno, la revisione, già a partire dal bilancio 2014, di tutte le spese inefficienti del Comune, a partire dai premi di produzione dati ai dirigenti comunali e “la realizzazione di un bilancio chiaro, analitico, trasparente e consultabile da tutti”.

Il Comune: stop alle tasse per il 2015 per i commercianti alluvionati 
Durante l’incontro con i rappresentanti dei manifestanti, il sindaco di Genova, Marco Doria, ha promesso che il Comune di Genova sospenderà fino a tutto il 2015 le imposte per i commercianti alluvionati e farà da tramite con le banche per definire entro una settimana tempi e modalità dei finanziamenti a tassi agevolati. Questo è quanto riferito da un portavoce della protesta, Antonio Savà. L'amministrazione comunale – ha inoltre aggiunto - si impegna inoltre a fare da tramite con il governo per quanto riguarda l'erogazione dei risarcimenti per i danni subiti e a ricevere la delegazione ogni 15 giorni per verificare la realizzazione degli impegni presi e l'avanzamento delle opere per la messa in sicurezza del territorio. Molti dei presenti non sono rimasti soddisfatti di quanto ottenuto dalla delegazione e hanno espresso rumorosamente la propria delusione.

La Giunta comunale stanzia due milioni di euro
Poco dopo, l'amministrazione comunale ha diffuso una nota per annunciare che la Giunta del Comune di Genova ha approvato uno stanziamento di due milioni di euro per ridurre totalmente o parzialmente le imposte comunali nel 2015 a favore dei cittadini e commercianti danneggiati dall'alluvione del 9 ottobre scorso. Il quadro preciso dei provvedimenti e delle modalità - prosegue il comunicato - potrà essere definito solo dopo aver completato la perimetrazione delle zone alluvionate, quantificando il numero dei soggetti cui destinare le agevolazioni, e aver verificato compiutamente le risorse a disposizione.

Stop alle tasse fino al 20 dicembre nelle zone alluvionate
Intanto il ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan ha firmato il decreto che dispone la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari nelle zone colpite dall'alluvione. Lo comunica il Mef in una nota. "La sospensione, che si applica dal 10 ottobre al 20 dicembre 2014, riguarda tutti i soggetti (persone fisiche e non), anche in qualità di sostituti di imposta, aventi residenza, sede legale o operativa nei territori interessati dal maltempo. Sono sospesi anche i versamenti derivanti dalle cartelle notificate dagli agenti della riscossione o derivanti da accertamenti esecutivi, mentre le ritenute devono continuare ad essere operate e versate".

Respinta mozione di sfiducia contro Burlando
Il Consiglio regionale della Liguria si è invece espresso sulla mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Claudio Burlando, presentata dalla minoranza di centrodestra per l'alluvione di Genova. La mozione è stata respinta con 19 voti contro 9. Lo stesso Consiglio ha respinto la censura nei confronti dell'assessore alla protezione civile Raffaella Paita con 19 voti contro 8.