MONDO
Stati Uniti
Oregon, strage al college: 10 morti. Obama: "Ora cambiare legge sulle armi"
Gli studenti sorpresi a lezione: "Di che religione sei?". L'omicida ucciso dalla polizia. Obama torna a chiedere nuove leggi sulla diffusione delle armi
Ancora una sparatoria, ancora vittime in un college americano. Un ragazzo ha fatto irruzione all'interno dell'Umpqua Community di Roseburg, nell'Oregon, 300 chilometri a sud di Portland e ha aperto il fuoco, uccidendo 9 persone e ferendone 17. Con sé aveva quattro pistole.
La sera prima dell'attacco, il giovane avrebbe parlato del suo piano in una chat online. E proprio dai social è partito l'allarme su quando stava succedendo al campus. Prima il tweet di un professore che invitava a non muoversi e non entrare nel campus, poi il racconto drammatico di una studentessa: "Stanno sparando, qui tutti scappano! Mio Dio!".
L'aggressore è stato ucciso
L'aggressore è stato ucciso dalla polizia. E' il 26enne Chris Harper Mercer, afferma la Cnn. Il procuratore capo ha confermato che il killer è stato ucciso in una sparatoria con gli agenti: nessun poliziotto è rimasto ferito. Lo sceriffo si è rifiutato di commentare su eventuali altre persone implicate, ma le indagini non sono considerate chiuse.
"Di che fede sei? Poi gli spari"
Anche sulle motivazioni del killer è ancora silenzio, ma secondo Kortney Moore, una testimone oculare citata da Nr Today, l'assalitore sarebbe entrato nella classe chiedendo ai presenti di alzarsi e dichiarare la propria religione, prima di sparare. Non è chiaro però chi fossero gli obiettivi dell'azione. Altro elemento su cui gli investigatori sono al lavoro è un annuncio anonimo pubblicato sul sito 4chan che riportava ieri: "Voi ragazzi siete ok, domani non andate al campus".
Il discorso di Obama
Il presidente degli Stati Uniti Obama, intervenuto con un messaggio alla Nazione quando in Italia era ormai notte, è stato netto: "Chiedo agli americani di pensare a come cambiare la legge sulla vendita delle armi".
Le parole del Papa
Poco più di una settimana fa, anche Papa Francesco in viaggio negli Stati Uniti aveva espresso lo stesso auspicio. "Siamo l'unico Paese moderno al mondo che vede questo tipo di sparatorie quasi ogni mese - ha continuato Obama - Ormai sono diventate una routine e di fronte questi episodi che si ripetono le preghiere non bastano".
La sera prima dell'attacco, il giovane avrebbe parlato del suo piano in una chat online. E proprio dai social è partito l'allarme su quando stava succedendo al campus. Prima il tweet di un professore che invitava a non muoversi e non entrare nel campus, poi il racconto drammatico di una studentessa: "Stanno sparando, qui tutti scappano! Mio Dio!".
L'aggressore è stato ucciso
L'aggressore è stato ucciso dalla polizia. E' il 26enne Chris Harper Mercer, afferma la Cnn. Il procuratore capo ha confermato che il killer è stato ucciso in una sparatoria con gli agenti: nessun poliziotto è rimasto ferito. Lo sceriffo si è rifiutato di commentare su eventuali altre persone implicate, ma le indagini non sono considerate chiuse.
"Di che fede sei? Poi gli spari"
Anche sulle motivazioni del killer è ancora silenzio, ma secondo Kortney Moore, una testimone oculare citata da Nr Today, l'assalitore sarebbe entrato nella classe chiedendo ai presenti di alzarsi e dichiarare la propria religione, prima di sparare. Non è chiaro però chi fossero gli obiettivi dell'azione. Altro elemento su cui gli investigatori sono al lavoro è un annuncio anonimo pubblicato sul sito 4chan che riportava ieri: "Voi ragazzi siete ok, domani non andate al campus".
Il discorso di Obama
Il presidente degli Stati Uniti Obama, intervenuto con un messaggio alla Nazione quando in Italia era ormai notte, è stato netto: "Chiedo agli americani di pensare a come cambiare la legge sulla vendita delle armi".
Le parole del Papa
Poco più di una settimana fa, anche Papa Francesco in viaggio negli Stati Uniti aveva espresso lo stesso auspicio. "Siamo l'unico Paese moderno al mondo che vede questo tipo di sparatorie quasi ogni mese - ha continuato Obama - Ormai sono diventate una routine e di fronte questi episodi che si ripetono le preghiere non bastano".