Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/P-A-Draghi-Pandemia-e-Recovery-richiedono-investimenti-e-nuove-regole-92f0f1a5-2254-46f0-a13c-875509880ee9.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Brunetta: "Investiamo su parti sociali e innovazione per rilanciare Paese"

P.A, Draghi: "Pandemia e Recovery richiedono investimenti e nuove regole"

​Il "Patto" firmato a Palazzo Chigi con il premier e Cgil, Cisl e Uil "inaugura una nuova stagione di relazioni sindacali", ha detto il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, "per noi il miglior segno di ripartenza"

Condividi
Arriva il "Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale" firmato a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pier Paolo Bombardieri.

"Nel corso delle consultazioni ho avuto modo di esprimervi quanto io tenga a questo confronto e questo dialogo". Così il presidente del Consiglio Mario Draghi rivolto ai leader sindacali in occasione della firma del 'Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale" con il ministro Brunetta. "La pandemia e il piano di rilancio e resilienza richiedono nuove professionalità e nuove forme di lavoro. Nuove professionalità richiedono investimenti e nuove regole. Questo è quello che oggi stiamo cominciando",  dice il premier intervenendo nella sala verde di Palazzo Chigi alla firma del Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale. 


 
"Il buon funzionamento del settore pubblico - ha proseguito il premier - è al centro del buon funzionamento della società. Se il primo funziona, funziona anche la seconda. In caso contrario, la società diventa più fragile, più ingiusta. Per questo bisogna considerare questo ruolo centrale delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici. Questo è ancor più vero con la pandemia, se pensate alla capacità e al sacrificio dei medici, degli infermieri, degli insegnanti, delle forze dell'ordine, del personale degli enti territoriali e statali nel fornire i servizi essenziali. A fronte della centralità del settore pubblico, con riferimento alla situazione attuale, concludiamo che c'è veramente molto da fare. Partiamo da due numeri: l'età media oggi dei dipendenti pubblici è di quasi 51 anni, mentre venti anni fa era di 43 anni e mezzo. Dal punto di vista demografico, quindi, per ragioni che trovano la loro radice in eventi anche lontani, c'e' stato un progressivo indebolimento della struttura demografica della pubblica amministrazione"

Brunetta: "Miglior segno di ripartenza"
Un patto di visione che coinvolge i sindacati ed è funzionale alla riapertura e ai rinnovi contrattuali. ​Il "Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale inaugura una nuova stagione di relazioni sindacali" ha detto il ministro Brunetta, aggiungendo che "venerdì convocherò le confederazioni sindacali per avviare il negoziato in tempi brevi. E' per noi il miglior segno di ripartenza".

Un patto che secondo il ministro si richiama, in qualche modo, al patto di concertazione sociale Ciampi-Giugni del '93. "Con la firma di oggi vogliamo mettere le basi per la costruzione di una nuova Italia, partendo dalle intuizioni di Carlo Azeglio Ciampi per avviare un percorso che investa sulle parti sociali, sull'innovazione. E' lo spirito di allora che bisogna recuperare e che ricordo personalmente per l'onore che ho avuto di poter dare il mio contributo come consigliere della Presidenza del Consiglio di allora", afferma il ministro. "Il volto della Repubblica, ha detto il presidente della Repubblica, è quello che si presenta tutti i giorni. Siamo tutti consapevoli delle difficoltà del momento e uniti nella volontà di rilanciare il Paese attraverso le sue donne e i suoi uomini", ha aggiunto Brunetta parlando a palazzo Chigi. "Vogliamo avviare un percorso che investa sulle parti sociali, sull'innovazione. La scelta del presidente Mario Draghi di valorizzare con la sua firma l'accordo di oggi segna la volontà di rilancio", aggiunge il ministro.

Un accordo in sei articoli: rinnovi contrattuali relativi al triennio 2019-2021; lavoro agile; revisione dei sistemi di classificazione professionale;formazione del personale; sistemi di partecipazione sindacale; welfare contrattuale.    Il Patto stabilisce, nella premessa, che "coesione sociale e creazione di buona occupazione saranno i pilastri di ogni riforma e di ogni investimento pubblico" previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.    Tra gli obiettivi, riconoscere alla Pa il ruolo centrale di"motore di sviluppo" e "catalizzatore della ripresa": "la semplificazione dei processi e un massiccio investimento in capitale umano possono aiutare ad attenuare le disparità storiche del Paese, curare le ferite causate dalla pandemia e dare risposte efficaci ed efficienti" al Paese e quindi ai cittadini. Ma anche valorizzare il personale.

Sono quattro gli assi portanti della riforma della Pa, identificati  dal ministro in un nuovo "alfabeto":  A come Accesso, B come Buona amministrazione, C come Capitale umano e D come Digitalizzazione. Riconoscere la centralità del lavoro pubblico come chiave per la ripartenza e dunque riconoscere "la dignità e il valore" dei dipendenti pubblici, così come la necessità  di cambiare certi meccanismi della Pa per renderla più veloce e  competitiva, a cominciare dalla semplificazione e dalla  digitalizzazione dei processi. Ma "non c'è tempo per una grande  riforma della Pa, in primis bisogna rispondere alle emergenze che ci  indica l'Europa, dai concorsi alla digitalizzazione, al capitale  umano", questi i binari del piano illustrato ieri nelle linee programmatiche del suo Dicastero alle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro di  Camera e Senato.