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ECONOMIA

comunicato Camfin

Pirelli: firmato l'accordo con ChemChina. Restano Tronchetti Provera e la sede a Milano

Il completamento dell'operazione è subordinato alle condizioni tipiche di un'operazione di questo tipo ed è atteso nell'estate del 2015, dopo l'approvazione da parte delle autorità antitrust e delle altre autorità competenti. 

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Tronchetti Provera
ChemChina è il nuovo socio forte di Pirelli. Dopo una lunga giornata di riunioni tecniche il Cda di Camfin si è riunito in serata per il via libera definitivo all'accordo con cui trasferirà il 26,2% di Pirelli alla newco in cui il gruppo di Haidian  avrà il 65% e il 35% sarà di Nefgarant (Rosneft) e Coinv (Tronchetti Provera e storici alleati, Unicredit e Intesa Sanpaolo). 

China National Ture & Rubber (Cnrc) controllata della cinese ChemCina, Camfin e gli azionisti di Camfin hanno quindi firmato un accordo vincolante per una partnership industriale di lungo termine relativa a Pirelli & C Spa. ​

La nota diffusa da Camfin in merito all'ingresso di ChemChina in Pirelli, pone come "elemento centrale dell'accordo la continuità e autonomia dell'attuale struttura manageriale del gruppo Pirelli". L'operazione prevede la nomina del Presidente da parte di Cnrc (China National Tire&Rubber, controllata dal gigante chimico cinese ChemChina) mentre il ceo resterà Marco Tronchetti Provera che ha commentato: "L'accordo rappresenta una grande opportunità per Pirelli. L'approccio al business e la visione strategica di Cnrc garantiscono lo sviluppo e la stabilità di Pirelli".

L'accordo prevede l'acquisto della partecipazione detenuta da Camfin nel capitale azionario di Pirelli, il contestuale reinvestimento da parte di Camfin di una parte dei proventi della vendita. L'acquisto sarà effettuato tramite una societa italiana di nuova costituzione (Bidco) che sarà indirettamente controllata da Cnrc in partnership con Camfin attraverso due società italiane di nuova costituzione (Newco e Holdco).

La società di nuova costituzione Bidco lancerà un'opa a 15 euro per azione sia sulle ordinarie sia sulle risparmio con l'obiettivo di togliere il titolo da Piazza Affari. Il completamento del riassetto che porterà Pirelli sotto l'ombrello cinese è previsto la prossima estate.

In base ad un preciso accordo modificabile solo dal 90% dei voti in assemblea, sede e centro di ricerca rimarranno in Italia. In questo modo Pirelli potrà dividersi in due, separando la produzione di pneumatici per auto e moto (Tyre) da quella per i veicoli pesanti (Truck), destinata a sua volta a combinarsi con Aeolus Tyre (ChemChina), per diventare il quarto produttore mondiale di gomme per camion. Pirelli Tyre, invece, potrebbe tornare in Borsa entro quattro anni più snella di prima, ma il condizionale in questo caso è d'obbligo. Sono previste maggioranze rafforzate per autorizzare lo spostamento della sede e il trasferimento a terzi del know-how Pirelli.