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ECONOMIA

Raggiunto l'accordo per Monte Paschi

Bruxelles, Padoan soddisfatto per crescita del Pil e per Mps

Il ministro dell'Economia: Mps sarà una banca forte e ripulita, tutti i nodi risolti. E sugli esuberi: servono aggiustamenti tipici di tutte le banche

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“E’ stata una giornata positiva per l’economia italiana, sia per i dati Istat sulla crescita del pil, sia per l’accordo con la Commissione europea per Mps”. Queste le parole del ministro Pier Carlo Padoan che riparte da Bruxelles soddisfatto, dopo l’incontro con la coppia Dombrovskis-Moscovici. La Commissione europea si è dimostrata ben disposta di fronte alle richieste italiane: Moscovici ha ribadito che Bruxelles non farà nulla per ostacolare la crescita economica dell’Italia.
 
“L’Italia ha un elevato debito pubblico, è vero, ma sta iniziando a decrescere - ha commentato il ministro dell’Economia - il livello di crediti deteriorati detenuti dalle banche italiane sta iniziando a diminuire. Questo grazie alle riforme fatte finora”. Nel garantire il pieno impegno italiano, Padoan ha chiesto uno slancio riformatore anche all'Europa: "Condivido la visione della necessità di un ministro delle Finanze dell'area euro, che abbia anche competenze per la spesa e le risorse nei temi di sicurezza, difesa e immigrazione".
 
Sul caso Mps, Padoan si è detto soddisfatto dell'accordo raggiunto e ha dichiarato che tutte le questioni sono state risolte. “Il piano di ricapitalizzazione precauzionale del Montepaschi, - ha aggiunto - avrà almeno due conseguenze positive: la prima, che metterà sul mercato del credito una banca forte, stabile e sostenibile, che darà una mano allo sviluppo italiano nei prossimi anni, e in secondo luogo che questo darà ulteriore fiducia nella soluzione dei problemi bancari italiani che molto spesso sono stati esagerati e che con i risultati di oggi saranno ulteriormente ridimensionati".
 
E rispondendo a Bruxelles sugli esuberi previsti dal piano di ristrutturazione, Padoan ha affermato che per Mps "occorreranno aggiustamenti, che peraltro sono aggiustamenti tipici delle banche in questo periodo, non solo in Italia, ma anche in Europa e negli Usa, anche per via di ragioni tecnologiche richiedono un aggiustamento dal lato dei costi".