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ECONOMIA

Festival dell'Economia di Trento

Padoan: "Grexit? Possibile, ma non auspicabile"

Il ministro commenta una possibile uscita della Grecia dalla zona euro: "L'euro si mostrerebbe come un 'animale' diverso da come l'avevamo pensato, cioè reversibile, da cui si può uscire". La Grecia "deve fare alcune riforme, da lotta all'evasione alle pensioni, migliorare la competitività del Paese"

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Pier Carlo Padoan
Trento
L'uscita della Grecia dall'Eurozona? E' possibile ma non auspicabile. A dirlo è il ministro Pier Carlo Padoan dal Teatro Sociale del festival dell'Economia di Trento. Il titolare del dicastero di Via XX Settembre pone l'accento su un punto fondamentale, già sottolineato dall'ex membro del board Bce Bini Smaghi. E cioè che "nessuno può dire oggi come si potrebbe gestire" un'uscita di Atene, ma certo "l'euro si mostrerebbe come un animale diverso da come l'avevamo pensato, cioè reversibile, da cui si può uscire".

 Sebbene si mostri leggermente possibilista su questa eventualità, Padoan ribadisce comunque di essere convinto che alla fine che l'accordo ci sarà: "Si tratta - dice - di fare un ultimo passo politico non verso il vuoto o verso il buio". Il compito dell'Eurogruppo, osserva il ministro dell'Economia durante un dibattito con il direttore del Centre for european policy studies di Bruxelles Daniel Gros, è quello "di approvare una proposta di accordo, c'è la volontà politica di approvarla, ma deve avere elementi sostanziali". La Grecia - dice Padoan - ha sicuramente perso tempo, ma un accordo può permettere ad Atene "di ricominciare".

Padoan: "Accordo deve prevedere proposte su fisco, pensioni, non basta turismo"
Per il ministro ciò che serve ad Atene è una ricostruzione profonda della sua economia. Alla Grecia, bellissimo Paese, non basta il turismo, non può crescere solo con questo. La Grecia "deve inevitabilmente fare alcune riforme fondamentali, dalla lotta all'evasione alle pensioni, avere un profilo credibile di finanza pubblica nel medio termine, e migliorare la competitività del Paese". A chi gli chiede di un possibile azzeramento del debito greco per rilanciare l'economia ellenica una volta per tutte (come la Germania nei due Dopoguerra), il ministro ricorda che Atene ha già vissuto due ristrutturazioni del debito e "ha un profilo di pagamenti, legato dal debito stesso, meno difficile dell'Italia. Il problema della Grecia - specifica - oltre alla gestione del proprio debito è rilanciare la crescita".