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POLITICA

Referendum

Padoan: "Il sì alla riforma aiuterà l'economia"

"Non c'è nessun complotto dei mercati. I mercati sono più nervosi perché c'è incertezza sulla prosecuzione del processo di riforme"

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"Cresce l'incertezza nel mondo dopo Brexit e l'elezione di Trump, ma non c'è nessun complotto dei mercati. I mercati sono più nervosi perché c'è incertezza sulla prosecuzione del processo di riforme. L'economia vuole stabilità". Il ministro dell'Economia e Finanze, Pier Carlo Padoan, lo dice in un'intervista al Corriere della Sera.  

Insomma, "non c'è un rischio Italia, ma nervosismo sulla prosecuzione delle riforme", prosegue il titolare del Mef. Quali riforme? "Faccio solo un esempio. La riforma del titolo V della Costituzione fa passare dalle Regioni allo Stato molte competenze sulla salute dei cittadini, sul turismo, sulle politiche attive del lavoro - spiega Padoan - grazie a questo cambiamento diminuirà il contenzioso tra i diversi livelli di governo, miglioreranno i processi di spesa, migliorerà la qualità dei servizi ai cittadini e sarà piu' semplice e veloce realizzare gli investimenti sulle infrastrutture".

Vincerà il sì e le ipotesi su di me per un governo di scopo sono fantasie
Nel caso al referendum costituzionale vincesse il No, ci potrebbe essere bisogno di un governo 'di scopo' e qualcuno fa il nome del ministro dell'Economia e Finanze Pier Carlo Padoan: è disponibile? "Innanzitutto, vincerà il Sì- risponde il titolare del Mef al Corriere della Sera, e comunque è un'ipotesi del tutto fantasiosa".

Ue, veto bilancio sarebbe risposta coerente se non venissero riconosciute richieste sui migranti
C'è una minaccia di veto sul bilancio programmatico della Ue da parte del nostro Paese? "Non c'è alcuna minaccia. L'Italia rispetta le regole ma ritiene che debbano essere cambiate per orientare le politiche economiche verso la crescita. Il veto sarebbe solo la risposta coerente se l'Ue non accogliesse le nostre richieste sulle risorse da destinare all'emergenza immigrazione", ha detto il ministro Padoan.  "Non vogliamo conflitti con l'Europa ma è ora di apprendere la lezione che viene dalla Brexit e dall'elezione di Trump. Se l'Europa non cambia, rischia grosso - avverte Padoan- C'è un diffuso malcontento. Negli Stati Uniti, in Europa e anche in Italia. E l'Ue non è vista come la soluzione, ma come il problema. L'Europa non può permettersi di rimanere immobile. Deve mettere lo sviluppo, la crescita, gli investimenti e l'occupazione al centro della sua agenda".  

In tutto cioòla manovra italiana non cambia? "No, non cambia - dice il titolare del Mef - Gli obiettivi di finanza pubblica saranno raggiunti con la maggior crescita" e circa le ipotesi di un suo disagio nei confronti di Matteo Renzi salito al punto da farle pensare alle dimissioni Padoan taglia corto: "Una sciocchezza che mi fa ridere. Ogni tanto risalta fuori, ma è proprio campata in aria".