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ECONOMIA

Il ministro dell'Economia replica alle critiche

Padoan: "Obiettivo Pil 2017 a 1% ambizioso ma realizzabile"

"Il recupero dei livelli di prodotto pre-crisi si sta rivelando in Italia più lento di quanto desiderabile" - spiega il ministro dell'economia - a causa del rallentamento dell'economia globale ed europea insieme all'insufficiente azione di riforma all'economia italiana negli anni precedenti alla crisi"

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La legge di Bilancio sarà costruita su "due assi": la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia e il rilancio della crescita. Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato a Montecitorio, nel corso della quale il ministro ha chiesto il via libera alla nuova flessibilità sul deficit in presenza delle circostanze eccezionali.

Padoan ha poi rilevato che "l'Eurozona appare particolarmente esposta al rischio di una crescita bassa per un periodo prolungato" e che "la crescita a livello internazionale si è deteriorata rispetto alle aspettative". In particolare, insiste, "quella della zona euro stenta ancora di più a riguadagnare slancio per ragioni di natura strutturale e non". E "a fronte di uno scenario non favorevole, il governo prosegue nella propria strategia che contempera il sostegno alla crescita e il consolidamento delle finanze pubbliche", lo "sforzo per le riforme" e la riduzione del debito. 

L'effetto netto della manovra per il 2017 viene stimato in circa 7 miliardi di euro di maggiore ricchezza prodotta, lo 0,4%. Il valore programmatico del Pil per il 2017 è quindi atteso in crescita dell'1 per cento: "Un obiettivo ottimistico secondo alcuni commentatori, ambizioso secondo altri. Anche noi consideriamo che questo obiettivo sia ambizioso perché abbiamo il dovere di esserlo", commenta il ministro.

"Senza la manovra - ha continuato Padoan - il prodotto è stimato in crescita dello 0,6%. La manovra è costruita con la cura alla composizione che spesso è stata evocata dal presidente della Bce, e che ieri è stata richiamata durante l'audizione di Banca d'Italia, quale elemento cruciale di una strategia sostenibile per la crescita".

La crescita - ha poi rilevato Padoan - è tornata positiva nel 2014 ma il recupero "si sta rivelando in Italia più lento di quanto desiderabile". Secondo il ministro questo è dovuto al "rallentamento dell'economia globale ed europea insieme all'insufficiente azione di riforma all'economia italiana negli anni precedenti alla crisi". Inoltre, ha ribadito il ministro, "anche le riforme implementate richiedono tempo per dispiegare appieno il loro effetto".

Sul fronte delle privatizzazoni infine Padoan conferma che il governo ha intenzione "di proseguire con il programma di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico e di privatizzazioni per diminuire il debito pubblico". Le privatizzazioni quest'anno "sono state frenate dalle condizioni di elevata volatilità dei mercati finanziari e dell'esigenza di valorizzare adeguatamente le imprese controllate dallo Stato attraverso piani industriali ambiziosi".