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MONDO

L'intervista

Padre Georg rivela: "La rinuncia del Papa fu una coltellata"

Monsignor Georg Gaenswein, segretario personale di Ratzinger, già da alcuni mesi era a conoscenza dell'intenzione di Benedetto XVI di lasciare: "Provai a dissuaderlo, poi capii che non era questione da discutere ma un decisione presa"

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Benedetto XVI con padre Georg
Città del Vaticano
La decisione di Benedetto XVI di rinunciare al ministero petrino "per me è stata come una coltellata". Lo racconta in un'intervista a Famiglia Cristiana monsignor Georg Gaenswein, segretario personale di Joseph Ratzinger, a un anno dall'annuncio.
Lei era stato avvertito molti mesi prima? "Sì, naturalmente sotto il segreto pontificio", risponde Gaenswein. "Mi ha detto che non potevo parlarne con nessuno finché lui stesso non avesse comunicato la decisione. Ho mantenuto il segreto anche se non è stato facile. Per me è stata come una coltellata, ho sentito un grande dolore".

"Aveva preso la sua decisione"
Ha tentato di dissuaderlo? "Istintivamente ho detto 'no, Santo Padre, non è possibile', ma poi ho subito capito che non mi stava comunicando qualcosa di cui discutere, ma una decisione già presa. Da allora ho cercato di alleviare le pressioni esterne, di diradare i suoi impegni perché potesse concentrarsi sul magistero".

"Vatileaks non condizionò la sua scelta"
Secondo Gaenswein, scandali come quello dei Vatileaks, la fuga dei documenti riservati del Papa, non c'entrano con la decisione presa: "No, per niente. Tutto ciò che è conosciuto come Vatileaks non ha per niente condizionato né tantomeno causato la rinuncia. E neppure la vicenda della pedofilia". La rinuncia non era una fuga spiega Padre Georg: "Il Papa non è fuggito da una responsabilità, ma è stato coraggioso perché si è detto: 'Io non ho più le forze che sono necessarie in questo momento e allora ridò la responsabilità a Colui che me l'ha data, al Signore'".

"Papa Francesco chiamò Ratzinger subito dopo l'elezione"
Padre Georg racconta cosa successe con l'elezione del nuovo Pontefice: "La sera del 13 marzo, dopo l`elezione, anch'io ero nella cappella Sistina per salutare il nuovo Papa e per promettergli obbedienza. E, subito, papa Francesco mi ha chiesto di Papa Benedetto e detto di volergli telefonare. Io stesso ho fatto il numero di telefono e gliel'ho passato. E dieci giorni dopo l'elezione, il 23 marzo, papa Francesco è andato di persona a Castel Gandolfo per visitare il suo predecessore. C'è un rapporto molto cordiale e di affetto tra due persone che non si erano molto frequentate prima".