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ITALIA

Interrogato a Perugia

Palamara ai pm: "Mai ricevuto denaro". "Estraneo a fatti che hanno leso la mia dignità di uomo"

L'Anm si accinge a chiedere alla procura di Perugia gli atti dell'inchiesta che vede coinvolti i pm di Roma Luca Palamara e Stefano Rocco Fava e il togato del Csm Luigi Spina, per sottoporli al vaglio dei probiviri del sindacato delle toghe. Comitato direttivo Centrale dell'Anm il 5 giugno

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"Mi sono dichiarato totalmente estraneo alla infamante accusa di aver ricevuto 40mila euro, si tratta di una ipotesi che la Procura di Perugia ha voluto contestarmi in relazione alla quale ho totalmente fornito ogni elemento per dimostrare di non aver mai ricevuto somme di denaro, di non aver mai avuto rapporti con gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore e soprattutto di non aver mai perorato il nominativo di Giancarlo Longo  per la Procura di Gela, anche perché non solo non ero nella competente commissione quell'anno come è facilmente riscontrabile ma soprattutto perché a nessuno ho mai indicato tale nominativo". Lo ha detto l'ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, indagato per corruzione, dopo essere stato ascoltato per la seconda volta dai pm di Perugia alla presenza dei suoi legali, gli avvocati Benedetto e Mariano Marzocchi Buratti e Michele Di Lembo. 

"Non ho mai voluto danneggiare nessun collega del mio ufficio, tantomento l'aggiunto Paolo Ielo", ha detto Palamara. "Ho chiarito ai pubblici ministeri di Perugia la mia totale estraneità a questi fatti che hanno leso la mia dignità di uomo", ha sottolineato il sostituto procuratore di Roma al termine di un nuovo interrogatorio, durato circa tre ore, davanti ai pm del capoluogo umbro. Il confronto si è svolto negli uffici giudiziari perugini dopo che ieri sera Palamara era stato sentito per più di quattro ore a Roma, in una caserma della guardia di finanza.

"Ho chiarito che non ho mai ricevuto - ha sottolineato il magistrato - alcuna somma di denaro e mai e poi mai avrei interferito per la nomina del procuratore di Gela o per danneggiare qualche parte processuale nei procedimenti disciplinari. Ho chiarito tutti i fatti relativi ai viaggi, iniziando a fornire una una documentazione che grazie alla disponibilità dei pm perugini intendo continuare a dare per fugare ogni dubbio su qualsiasi ipotesi di pagamento di alcunché o di avere ricevuto utilità relative a viaggi o altri temi". 

Procura Roma: Anm chiederà atti a Perugia per vaglio probiviri
L'Anm si accinge a chiedere alla procura di Perugia gli atti dell'inchiesta che vede coinvolti i pm di Roma Luca Palamara e Stefano Rocco Fava e il togato del Csm Luigi Spina, per sottoporli al vaglio dei probiviri del sindacato delle toghe. L'azione dei magistrati italiani, ricorda l'Associazione nazionale magistrati, "deve ispirarsi quotidianamente a principi di correttezza, trasparenza, impermeabilità ambientale, assoluta distanza e terzietà dagli interessi economici e personali. Ogni comportamento che si discosta da tali principi compromette e lede l'immagine dell'intera magistratura. Immagine che l'Anm intende tutelare: chiederemo alla procura di Perugia gli atti ostensibili per poter avere una diretta conoscenza dei fatti e consentire una preliminare istruzione dei probiviri sulle condotte di tutti i colleghi, iscritti alla Anm, che risultassero in essi coinvolti". L'Anm spiega che questo è un atto che "riteniamo necessario per salvaguardare il lavoro, l'etica e l'impegno che ogni magistrato testimonia ogni giorno col suo lavoro".

Comitato direttivo il 5 giugno
È stato convocato, con assoluta urgenza, il Comitato Direttivo Centrale dell'Anm per il giorno mercoledì 5 giugno ore 9,  al fine di valutare i fatti emersi e quelli che dovessero emergere, e di adottare ogni conseguente iniziativa.