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Coronavirus

Politica

Dl rilancio. Palazzo Chigi: accordo politico raggiunto, oggi il Cdm

Slitta ad oggi il Coniglio dei Ministri che deve approvare il decreto da 55 miliardi. Alla maggioranza non sono bastati due giorni di pre-consiglio per dirimere le controversie. Manca ancora parte delle coperture necessarie

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Slitta a domani il consiglio dei ministri, secondo quanto riferiscono fonti di governo, anche se in serata si era ragionato sulla possibilità di tenere la riunione in notturna. I lavori del pre-consiglio, ripresi stamani dopo l'interruzione di ieri notte, sono andati avanti per tutto il giorno. Nel tardo pomeriggio si era fatta avanti l'ipotesi di una convocazione notturna del Cdm, anche nel caso in cui non fosse stata terminata l'analisi preliminare, ma poi è stato deciso di rinviare tutto a domani.

Speranza: "I nodi sono tutti sciolti"
"Tutti i nodi sono stati sciolti ed è in corso la predisposizione del testo finale del Decreto Rilancio che recepisce tutte le modifiche tecniche concordate al pre-consiglio. In merito ad alcune indiscrezioni circolate in queste ore, si precisa che non c’è alcun problema di coperture riguardo al decreto stesso". Lo riferiscono fonti del Mef. Il ministro per la Salute, Roberto Speranza, ritiene che "nessuno pagherà l'Iva sulle mascherine. La novità sarà introdotta nel dl rilancio" aggiunge il ministro che rende noto come da agosto l'Italia sarà in grado di produrre da sola le mascherine. "Stiamo per mettere 3 miliardi di euro sulla sanità pubblica, in una sola volta più soldi di quanti ne sono stati investiti negli ultimi tre anni. Assumeremo 9600 infermieri di famiglia, di comunità, aggiungeremo posti nelle terapie intensive e aumenteremo l'assistenza domiciliare e sul territorio, che è quello che può garantire velocità anche nei test. Dobbiamo investire nel contact tracing nessuno può tracciare l'intera popolazione. Nel frattempo abbiamo bisogno di darci delle regole per ripartire con cautela e prudenza". 

La ministra Dadone
"E' un provvedimento molto atteso e dobbiamo fare attenzione perché l'investimento è tanto, si tratta del doppio di risorse di una manovra economica". Lo ha detto il ministro per la Pa, Fabiana Dadone, a proposito del dl Rilancio per la Fase 2 che il governo dovrebbe varare a breve, durante un'intervista sul canale 9. "E' importante ponderare le norme che si vanno a mettere all'interno anche per evitare duplicazioni di bonus e di sostegni che rischiano di vedere una distribuzione non equa oppure soldi mal utilizzati". E sulla questione regolarizzazioni ha detto: "E' una questione molto complessa e delicata: un conto è prorogare il permesso delle persone che sono venute qui regolarmente, più difficile è dire invece si fa una sanatoria tout cuor, che penalizzerebbe chi si è comportato in maniera corretta. Comunque il caporalato resta un problema molto grande che temo non si riesca a risolvere semplicemente con una sanatoria così come non si è riusciti a risolvere con una legge sul caporalato, approvata nella passata legislatura, che era molto importante e innovativa".

Le coperture
Si lavora ancora alle coperture del decreto Rilancio nella riunione del pre consiglio che serve a preparare il Cdm per il varo del testo. All'appello mancherebbero, a quanto confermano diverse fonti, sia i fondi per la piena copertura della cassa integrazione del decreto Cura Italia, sia risorse per misure come gli incentivi al personale sanitario.

"Il presidente Conte, i ministri e le forze di maggioranza stanno lavorando senza sosta, confrontandosi costruttivamente e nel segno dello spirito di squadra, con un solo obiettivo: dare nelle prossime ore il via libera a una solida rete di sostegni, aiuti e investimenti a protezione di cittadini, famiglie e imprese alle prese con una crisi senza precedenti". Si legge in una nota della presidenza del Consiglio riferendosi al dl Rilancio.

Non risulta intanto ancora convocato il Consiglio dei ministri per il varo della maxi manovra da 55 miliardi, che ieri si ipotizzava per questo pomeriggio: i tempi dipenderanno anche dall'andamento dei lavori del pre-Cdm.

"Nella notte di domenica le delegazioni delle forze di governo hanno raggiunto, alla presenza del presidente Conte, un accordo politico su vari temi e misure" del decreto Rilancio: "tra questi è stato ampiamente discusso anche quello della cosiddetta "regolarizzazione dei migranti", su cui è stata raggiunta una sintesi politica rimettendo alla ministra Lamorgese il compito di tradurla sul piano tecnico-giuridico". Si precisa nella nota.Su questa sintesi politica e sulla sua traduzione normativa in queste ore il Movimento 5stelle si sta legittimamente interrogando, senza che questo stia provocando irritazione o malumore del Presidente Conte. Questo vale ovviamente anche per le altre forze politiche". 

"Quanto alla posizione del presidente Conte essa resta identica a quella già espressa nei giorni scorsi, nel corso di una intervista a un autorevole quotidiano: regolarizzare per un periodo determinato immigrati che già lavorano sul nostro territorio significa spuntare le armi al caporalato, contrastare il lavoro nero, effettuare controlli sanitari e proteggere la loro e la nostra salute tanto più in questa fase di emergenza sanitaria". Si sottolinea nella nota di Palazzo Chigi.

"Va precisato che questo tema, che spazia dalla dignità delle persone alla trasparenza dell'economia alla sicurezza nei rapporti di lavoro, è così complesso che non si lascia filtrare dalle tradizionali distinzioni ideologiche destra/sinistra, visto che, in passato,provvedimenti di regolarizzazione di cittadini immigrati molto consistenti sono stati approvati da governi di centrodestra".  Conclude Palazzo Chigi.

Crimi: bozza Dl ancora non va Spero che troveremo soluzione ma M5s non arretra 
Purtroppo l'ultima bozza visionata ieri sera riporta ancora la sanatoria dei reati penali e amministrativi per chi denuncia un rapporto di lavoro irregolare. L'auspicio di trovare una soluzione positiva rimane, continuiamo a lavorare con spirito collaborativo per questo obiettivo. Ma resta fermo che sul punto non arretreremo di un millimetro". Così il capo politico M5s in un post dove ribadisce: "Chi ha sfruttato le persone e ha drogato i mercati usando manodopera in nero a basso costo eludendo contributi e tasse, non può farla franca".