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POLITICA

Tensioni nella maggioranza

Palazzo Chigi: decreto crescita esaminato "fuori sacco" in Consiglio dei ministri

In corso la riunione. Scontro sul "Salva-Roma"

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Primo Consiglio dei ministri dopo Pasqua in un clima di tensione nella maggioranza, dal caso Siri al "Salva-Roma".

Il decreto crescita viene esaminato dal Cdm, slittato dalle 18 alle 19, "fuori sacco". E' quanto sottolineano fonti di palazzo Chigi precisando che il provvedimento non è segnalato nell'odg perché formalmente già approvato in una precedente riunione, sia pure salvo intese.

Matteo Salvini, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti e tutti i ministri leghisti partecipano al Cdm. Si apprende da fonti del Carroccio. Per il Movimento 5 stelle in Cdm sono presenti il ministro del Sud Barbara Lezzi, il titolare dei Beni culturali Alberto Bonisoli e il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta mentre il vicepremier Luigi Di Maio ha raggiunto la riunione solo intorno alle 21, per la registrazione a 'Di Martedì' su La7. Prima di entrare a Palazzo Chigi, Salvini ha incontrato i giornalisti:



Secondo fonti M5s, dopo le 21 ha avuto inizio in Cdm la discussione sulla norma cosiddetta Salva-Roma.

All'ordine del giorno figurano invece il ddl "per la ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra il governo della repubblica italiana e il governo dello stato plurinazionale di Bolivia, fatto a La Paz il 3 marzo 2010; il ddl di ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra il governo della Repubblica italiana ed il governo della Repubblica dell'Unione del Myanmar, fatto a Naypyitaw il 6 aprile 2016; il ddl di ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra il governo della Repubblica italiana e il governo della Repubblica di Costa Rica, fatto a Roma il 27 maggio 2016; il ddl di Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa su un approccio integrato in materia di sicurezza fisica, sicurezza pubblica e assistenza alle partite di calcio ed altri eventi sportivi, fatta a Saint Denis il 3 luglio 2016; il ddl di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il governo della Repubblica italiana e il governo della Repubblica tunisina in materia di trasporto internazionale su strada di persone e merci, fatto a Roma il 9 febbraio 2017; il ddl di ratifica ed esecuzione del Protocollo emendativo dell'Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Governo della Repubblica di Armenia sull'autotrasporto internazionale di passeggeri e di merci, firmato il 7 agosto 1999, fatto a Jerevan il 31 luglio 2018".

Zingaretti: non c'è più un governo
"Un vicepremier, Salvini, dice che c'è un ottimo decreto crescita. L'altro vicepremier, Di Maio dice che non si è discusso nessun decreto crescita. Ma non provano un po' di vergogna? La verità è che in Italia non c'è più un governo. E questa sera il nostro Paese ha assistito a uno spettacolo indecente: attaccati alle poltrone con la colla". Lo dichiara il segretario del Pd, Nicola Zingaretti.

La critica di Forza Italia 
"Il governo da 'operetta' non si smentisce mai: rinviare di un'ora il Consiglio dei Ministri tanto strombazzato e giustificare in extremis l'assenza dall'Ordine del Giorno del Decreto Crescita, consegna esattamente l'immagine di inconcludenza di questa maggioranza. Impegnati a scambiarsi colpi sotto la cintola con minacce, veleni sul caso Siri e sul debito di Roma, i due alleati dimostrano di non avere a cuore le sorti del Paese. È il capolinea di un esperimento fallimentare nel quale il giustizialismo cieco e a senso unico dei 5stelle, unito all'approssimazione e all'incompetenza, deve lasciare il passo finalmente all'unico governo capace di riportare il Paese sui binari della crescita e dello sviluppo: il centrodestra." Lo afferma, in una nota, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.