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ITALIA

Crolla e confessa

Palermo, muore in discoteca ucciso da un calcio alla testa: fermato per omicidio un 17enne

Il minorenne ha confessato di avere sferrato un calcio alla testa del giovane medico ucciso nella notte tra venerdì e sabato nel capoluogo siciliano

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Palermo
Dopo otto ore di interrogatorio il 17enne ha ammesso di avere sferrato il calcio alla tempia di Aldo Naro, il medico di 25 anni ucciso la notte tra venerdì e sabato nella discoteca Goa di Palermo. E' scattato così il fermo per omicidio disposto dal pubblico ministero della Procura dei minori, Caterina Bartolozzi, che lo ha interrogato assieme al procuratore Amalia Settineri e al pm Carlo Marzella.

Cade in contraddizione
Il minorenne, che nelle prime ore ha tenuto un "atteggiamento spavaldo", durante l'interrogatorio è caduto più volte in contraddizione. Nelle prime ore ha più volte affermato di essere stato presente in discoteca, la notte tra venerdì e sabato, ma di non avere sferrato il calcio al giovane medico aggredito. Ma nella notte, dopo le contraddizioni iniziali, gli inquirenti gli hanno mostrato alcune foto e alcuni filmati ripresi dalle videocamere durante la serata, dove si vede il giovane.  

Le violenze del branco
A quel punto, il ragazzo si è ammutolito. Dopo qualche ora ha reso una "confessione piena", come spiegano gli stessi inquirenti. Ha raccontato di avere partecipato al raid violento con altri ragazzi del 'branco' colpendo a calci il medico Aldo Naro, che era già a terra.