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ECONOMIA

Il premier alla Settimana sociale dei cattolici

Gentiloni: con il rating non si mangia ma per l'Italia è un segnale positivo

Da Cagliari il presidente del Consiglio ha valutato positivamente il rating al rialzo dell'economia italiana da parte di Standard & Poor's anche se le ferite della crisi non sono ancora rimarginate

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di Tiziana Di Giovannandrea
"Siamo finalmente in una fase di ripresa dalla crisi economica. Nell'economia italiana ci sono segnali incoraggianti di crescita per gli investimenti e l'occupazione" e "forse ha anche un certo significato il fatto che per la prima volta dopo 15 anni una agenzia di rating abbia cambiato in meglio il giudizio sul nostro Paese". Lo ha detto Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio, intervenendo alla 48ª Settimana sociale dei cattolici italiani, in corso a Cagliari, commentando il miglioramento del rating sull'Italia deciso da Standard & Poor's.

"Non si mangia con il rating di Standard & Poor's ma sappiamo che l'immagine del Paese e delle nostre aziende è influenzata da queste dinamiche". Le cicatrici della crisi degli ultimi dieci anni non sono ancora rimarginate "ma siamo in un contesto di ripresa e, in generale, di positivo andamento dell'economia dell'Eurozona. Ci sono segnali incoraggianti sia per la crescita sia per gli investimenti che per occupazione. L'immagine e la fiducia del nostro sistema economico - ha aggiunto - sono influenzate da queste dinamiche".

Il premier ha evidenziato che "ripresa e maggiore occupazione non sono sinonimi, però il segnale importante è che c'è la possibilità, se ci lavoriamo seriamente, di una ripresa con il lavoro, non di una ripresa senza lavoro".

Di fronte ad un migliaio di migliaio di partecipanti da ogni diocesi d'Italia, sacerdoti e circa ottanta vescovi alla 48ª edizione della Settimana sociale dei cattolici italiani dal titolo "Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale", il presidente del Consiglio ha precisato: "Il precariato senza futuro e senza diritti è una delle offese più terribili alla dignità del lavoro". 

"La sfida piu' urgente che abbiamo è superare le forme di esclusione che riguardano troppe donne, troppi giovani e troppe aree del Paese in maggiore difficoltà", sottolinea.

Gentiloni si è poi detto d'accordo con Papa Francesco sul rifiuto della logica del massimo ribasso negli appalti pubblici. "Va sostituita con quella della massima dignità del lavoro". Il premier ha assicurato che "va in questa direzione il nuovo codice degli appalti che ha adottato invece il criterio della convenienza economica" che comprende anche la tutela dei lavoratori. "Le parole che dominano la vostra settimana sono parole di Papa Francesco: il lavoro libero partecipativo e solidale", ha ricordato Gentiloni. "Libero - ha scandito - dalle forme più atroci di sfruttamento dove non ci sia più spazio per la pratica odiosa del caporalato che vede coinvolti nel nostro paese 400 mila lavoratori, molti dei quali immigrati".