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MONDO

Il Papa a Sarajevo, visita per dialogo e convivenza fedi

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Papa Francesco è in visita a Sarajevo, ottavo viaggio internazionale del suo pontificato, il terzo in Europa dopo quelli a Tirana e a Strasburgo. La capitale bosniaca, città dove cento anni fa scoccò la scintilla della Prima Guerra Mondiale, poi devastata negli anni Novanta dal sanguinoso conflitto dell'ex Jugoslavia e dal più lungo assedio della storia contemporanea, attende il Pontefice per un messaggio di dialogo tra le varie fedi ed etnie, di convivenza pacifica, di riconciliazione per il superamento delle tensioni ancora esistenti.

La Gerusalemme d'Occidente
"Sarajevo ha sofferto tanto nella storia. Adesso è in un bel cammino di pace. E' per parlare di questo che faccio il viaggio, come segno di pace e preghiera di pace". Sull'aereo in volo verso la capitale bosniaca, Papa Francesco aveva spiegato con queste parole il senso della sua ottava visita pastorale fuori dall'Italia. "Sarajevo - ha aggiunto - è chiamata la Gerusalemme dell'Occidente perché vi convivono culture, religioni, etnie tanto diverse". "Vi ringrazio della vostra presenza e del vostro lavoro in questo viaggio non tanto lungo, appena una giornata", ha detto infine ai giornalisti rinviando al volo di ritorno una conversazione più ampia.

Il denso programma della giornata prevede, dopo l'arrivo a Sarajevo, la cerimonia di benvenuto al Palazzo presidenziale, dove si svolge la visita alla presidenza tripartita della Repubblica federale di Bosnia - a capo della quale si alternano ogni otto mesi i presidenti eletti dalle comunità musulmano-bosniaca, serbo-ortodossa e croato-cattolica - e l'incontro con le autorità. Alle 10.10, la messa nella Stadio Kosevo, dove anche papa Wojtyla celebrò messa nell'aprile del 1997.

Nel pomeriggio sono previsti alle 16.20 l'incontro con il clero in cattedrale, alle 17.30 l'incontro ecumenico e interreligioso con i rappresentanti ortodossi, musulmani ed ebrei al centro studentesco francescano, e alle 18.30 l'incontro con i giovani nel Centro diocesano "Giovanni Paolo II". La partenza da Sarajevo è fissata per le 20.00, con arrivo a Roma-Ciampino alle 21.20.

Il messaggio a Mattarella
Papa Francesco auspica per l'Italia un "progresso spirituale, civile e sociale". Lo ha scritto nel messaggio indirizzato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della partenza da Roma verso Sarajevo per un viaggio con il quale il Pontefice vuole "favorire l'incontro e il dialogo tra culture e religioni diverse, rafforzare il cammino dell'unità dei cristiani e confermare la comunità cattolica nella fede". Il messaggio contiene "un saluto cordiale" di Francesco al presidente e "alla Nazione Italiana".

La replica del presicente della Repubblica
"L'Italia e L'Europa guardano con particolare attenzione alla sua missione nella certezza che la sua presenza in Bosnia-Erzegovina recherà un importante messaggio di pace e riconciliazione per tutta la regione balcanica, impegnata in un complesso cammino per superare le dolorose ferite di un passato ancora vivo nella memoria di molti". Lo afferma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio inviato al Papa. "Santità - scrive - desidero farle pervenire il mio più sincero ringraziamento per il messaggio che ha voluto cortesemente indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il viaggio apostolico in Bosnia-Erzegovina. Mi è gradita l'occasione per rinnovarle i sensi della mia profonda stima e considerazione".