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MONDO

All'Europarlamento

Papa: "Dialogo con l'Isis? Non chiudo le porte a nessuno"

Il pontefice da Strasburgo non esclude la possibilità di dialogo con gli estremisti islamici: "Con i terroristi cadono molti innocenti" ha detto. Tra due giorni il pontefice si recherà in Turchia

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Sarà uno dei temi centrali del viaggio che papa Francesco farà tra due giorni in Turchia, ma la questione delle minacce alla pace e del terrorismo religioso, in particolare dell'Isis, ha toccato anche la visita che il Pontefice ha fatto oggi a Strasburgo. Tanto che Bergoglio ha persino evitato di escludere la possibilità di un dialogo con gli estremisti dello Stato Islamico. 

"Non chiudo le porte a nessuno"
"Io non do mai per perso nulla. Forse non si può avere un dialogo, ma non chiudo mai una porta. E' difficile, si può dire quasi impossibile, ma la porta è sempre aperta", ha risposto il Papa, sul volo di ritorno verso Roma, alla domanda dei giornalisti se ritiene che si possa dialogare con gli estremisti islamici. "E' vero - ha poi proseguito Bergoglio -, il terrorismo è una delle tante cose che ci minacciano. Ma la schiavitù è una realtà inserita nel tessuto sociale di oggi. Il lavoro schiavo, la tratta delle persone, il commercio dei bambini... E' un dramma, non chiudiamo gli occhi su questo! La schiavitù oggi è una realtà, lo sfruttamento delle persone".

"Con i terroristi cadono molti innocenti"
Inoltre, secondo Bergoglio, "c'è la minaccia di questi terroristi, ma c'è anche un'altra minaccia, il terrorismo di Stato: quando le cose salgono salgono salgono, e ogni Stato, per suo conto, si sente  in diritto di massacrare i terroristi, e con i terroristi cadono tanti che sono innocenti". "E questo è una anarchia di alto livello che è molto pericolosa - ha sottolineato -. Con il terrorismo si deve lottare, ma ripeto quello che ho detto: quando si deve fermare l'aggressore ingiusto, si deve fare con il consenso internazionale. Nessun Paese ha il diritto per conto suo di fermare un aggressore ingiusto".

Ingiustizie e persecuzioni
Il Papa si è soffermato su questo complesso di argomenti anche nel discorso all'Europarlamento, quando si è detto convinto che "un'Europa che sia in grado di fare tesoro delle proprie radici religiose, sapendone cogliere la ricchezza e la potenzialità, possa essere anche più facilmente immune dai tanti estremismi che dilagano nel mondo odierno, anche per il grande vuoto ideale a cui assistiamo nel cosiddetto Occidente, perché 'è proprio l'oblio di Dio, e non la sua glorificazione, a generare la violenza". Ha quindi ricordato "le numerose ingiustizie e persecuzioni che colpiscono quotidianamente le minoranze religiose, e particolarmente cristiane, in diverse parti del mondo". Comunità e persone, ha detto, "che si trovano ad essere oggetto di barbare violenze: cacciate dalle proprie case e patrie; vendute come schiave; uccise, decapitate, crocifisse e bruciate vive, sotto il silenzio vergognoso e complice di tanti".