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MONDO

Angelus

Papa Francesco: "Prego per le persone ingiustamente trattenute all'estero"

Al centro delle parole pronunciate dal Pontefice dopo l'Angelus ci sono state le vittime delle alluvioni in Messico, nello Stato di Hidalgo, le persone private della libertà all'estero e il 175.mo anniversario dell'apparizione della Madonna a La Salette

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di Tiziana Di Giovannandrea
Il Pontefice, commentando la pagina del Vangelo odierno durante l'Angelus in Piazza San Pietro, ha invitato i fedeli a porsi delle domande, nell'ottica del brano evangelico del giorno, secondo cui il valore di una persona non si misura dal ruolo che svolge, dal successo, dal conto in banca ma dal servizio. Anche se oggi la parola 'servizio' appare un po' sbiadita, logorata dall'uso. 

"Cari fratelli e sorelle, interpellati dal Vangelo, facciamoci delle domande: io, che seguo Gesù, mi interesso a chi è più trascurato? Oppure, come i discepoli quel giorno, vado in cerca di gratificazioni personali? Intendo la vita come una competizione per farmi spazio a discapito degli altri oppure credo che primeggiare significa servire? E, concretamente: dedico tempo a qualche 'piccolo', a una persona che non ha i mezzi per contraccambiare? Mi occupo di qualcuno che non può restituirmi o solo dei miei parenti e amici? La Vergine Maria, umile serva del Signore, ci aiuti a comprendere che servire non ci fa diminuire, ma ci fa crescere. E che c'è più gioia nel dare che nel ricevere" ha enunciato Papa Bergoglio.

Per Papa Francesco si primeggia quando si serve un povero non per quanto si possiede. La logica evangelica "inaugura un capovolgimento" anche nel pensare dell'uomo e della società perché "rovescia i criteri che segnano che cosa conta davvero. Il valore di una persona non dipende più dal ruolo che ricopre, dal successo che ha, dal lavoro che svolge, dai soldi in banca; no, la grandezza e la riuscita, agli occhi di Dio, hanno un metro diverso: si misurano sul servizio. Non su quello che si ha, ma su quello che si dà". Commentando il brano evangelico proposto ai fedeli nella liturgia della domenica odierna, Francesco ha poi detto: "Vuoi primeggiare? Servi. Oggi - ha subito aggiunto - la parola 'servizio' appare un po' sbiadita, logorata dall'uso. Ma nel Vangelo ha un significato preciso e concreto. Servire non è un'espressione di cortesia: è fare come Gesù, il quale, riassumendo in poche parole la sua vita, ha detto di essere venuto 'non per farsi servire, ma per servire'. Dunque, se vogliamo seguire Gesù, dobbiamo percorrere la via che Lui stesso ha tracciato, la via del servizio. La nostra fedeltà al Signore dipende dalla nostra disponibilità a servire". Una attitudine, quella al servizio, che secondo il Papa "spesso costa, 'sa di croce' ", ma certamente avvicina l'uomo a Dio. "Mentre crescono la cura e la disponibilità verso gli altri, diventiamo più liberi dentro, più simili a Gesù. - ha detto ai fedeli il Pontefice - Più serviamo, più avvertiamo la presenza di Dio. Soprattutto quando serviamo chi non ha da restituirci, i poveri, abbracciandone le difficoltà e i bisogni con tenera compassione: lì scopriamo di essere a nostra volta amati e abbracciati da Dio". "Ecco anzitutto chi servire: quanti hanno bisogno di ricevere e non hanno da restituire. - ha invitato a fare Francesco - Accogliendo chi è ai margini, trascurato, accogliamo Gesù, perché Egli sta lì. E in un piccolo, in un povero che serviamo riceviamo anche noi l'abbraccio tenero di Dio".

Al termine della preghiera mariana Papa Francesco ha rivolto il suo pensiero a tutti coloro che sono stati colpiti dalle forti alluvioni in Messico. "Sono vicino alle vittime dell'inondazione avvenuta nello Stato di Hidalgo, in Messico, specialmente ai malati morti nell'ospedale di Tula e ai loro famigliari". Il Pontefice ha poi pregato per le persone ingiustamente trattenute in Paesi esteri: "Desidero assicurare la mia preghiera alle persone che sono ingiustamente trattenute in paesi stranieri. Ci sono purtroppo vari casi con cause diverse e a volte complesse. Auspico che nel doveroso adempimento della giustizia queste persone possano al più presto tornare in patria".

Papa Bergoglio ha infine ricordato l'apparizione della Madonna a La Salette: "Il mio pensiero va a quanti sono radunati al Santuario di La Salette, in Francia, nel ricordo del 175° anniversario dell'apparizione della Madonna, che si mostrò in lacrime a due ragazzi. Le lacrime di Maria fanno pensare a quelle di Gesù su Gerusalemme e alla sua angoscia nel Getsemani. Sono un riflesso del dolore di Cristo per i nostri peccati e un appello sempre attuale ad affidarsi alla misericordia di Dio".