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MONDO

Il Pontefice sul volo che lo ha riportato a Roma

Papa Francesco: "Eleggemmo Ratzinger contro la corruzione"

"Un errore la nomina di Vallejo e della Chaouqui", dice Bergoglio parlando di Vatileaks, ma sulla corruzione, aggiunge, continuiamo il lavoro iniziato da Benedetto XVI

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"Tredici giorni prima che morisse Wojtyla, Ratzinger ha parlato della sporcizia nella Chiesa", e poi lo ha rifatto nella messa "pro eligendo pontifice". "Noi lo abbiamo eletto per questa sua libertà di dire le cose: è da quel tempo che in Vaticano c'è la corruzione, e su questo giudizio io ho dato ai giudici le accuse concrete". Lo ha detto Papa Francesco parlando con i giornalisti sul volo che dall'Africa lo ha riportato in Italia. Una conversazione in cui il Pontefice è tornato anche sullo scandalo Vatileaks, riconoscendo che "è stato un errore la nomina di Vallejo e della Chaouqui".

"Io ringrazio Dio che non ci sia più Lucrezia Borgia! Ma dobbiamo continuare con i cardinali e le commissioni l'opera di pulizia", ha aggiunto Bergoglio spiegando che "Vallejo è entrato per la carica che aveva e che ha avuto fino ad ora: era il segretario della Prefettura degli Affari economici. Come è entrata lei: non sono sicuro, ma credo di non sbagliare se dico è stato lui a presentarla come una donna che conosceva il mondo dei rapporti commerciali", ha ricostruito, "poi  hanno cominciato a lavorare, quando è finito il lavoro i membri della Cosea sono rimasti in posti in Vaticano, Balda sì, la signora no, alcuni dicono che si è arrabbiata e per questo" è successo, "ma i giudici ci diranno la verità sulle intenzioni con cui lo hanno fatto. Per me - ha proseguito - non è stata una sorpresa, non mi ha tolto il sonno, perché hanno fatto vedere il lavoro che è cominciato con il C9" (il consiglio dei cardinali per la riforma, ndr). 

"La stampa libera, laica ma anche confessionale, perché la professionalità della stampa può essere laica o confessionale" è "importante che dia le notizie sulla corruzione", ha detto ancora il Papa interpellato su Vatileaks. "E' importante la denuncia della corruzione, è un bel lavoro; lì c'è corruzione - ha spiegato -,  poi il responsabile deve fare il giudizio, ma la stampa deve dire tutto, senza i suoi 3 peccati, che sono disinformazione, calunnia e diffamazione". "Poi - ha concluso Bergoglio -, un vero giornalista professionista, se sbaglia chiede scusa". Quanto al processo Vatileaks, "non ho letto le accuse concrete. Avrei voluto che finisse prima del Giubileo, ma credo che non si potrà fare perché io vorrei che tutti gli avvocati della difesa abbiano il tempo di svolgere il loro lavoro e che ci sia libertà di difesa".

Clima: "Adesso o mai più, siamo al limite del suicidio"
"Io non sono sicuro, ma posso dirle che o adesso o mai più". Così Papa Francesco a proposito del vertice sul clima a Parigi (Cop21). "Siamo al limite di un suicidio per dire una parola forte e io sono sicuro che quasi la totalità di quelli che sono a Parigi hanno questa coscienza e vogliono fare qualcosa", ha detto Bergoglio. "Ho fiducia in questa gente, che faccia qualcosa. Mi auguro che sia così e prego per questo".

"Ricchezze nelle mani di pochi. Il mio non è comunismo, ma verità"
In questo momento la maggior parte delle ricchezze del mondo è nelle mani di una piccola parte della popolazione e questo "è un sistema economico dove al centro c'è il Dio denaro. Se le cose continuano così, il mondo continuerà così", ha detto Papa Francesco. "A Kangemi - ha raccontato - ho sentito dolore, come fa la gente a non accorgersi della situazione? Ieri sono stato in un ospedale infantile e in terapia intensiva non hanno gli strumenti per l'ossigeno, c'erano tanti bambini malnutriti, la dottoressa mi ha detto che la maggior parte di loro morirà perchè hanno forme gravi di malaria e sono malnutriti". "Cosa pensa chi ha l'80% delle ricchezze del mondo? Questo non è comunismo, è la verità. E la verità non è facile vederla".