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MONDO

"Per educare bene bisogna rischiare"

Papa Francesco: "Insegnanti malpagati perché lo Stato non ha interesse"

Così il Pontefice ai partecipanti al congresso mondiale promosso dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica, ricevuti oggi in Vaticano

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Papa Francesco
Città del Vaticano
"Fra gli operai più malpagati ci sono gli educatori. Cosa vuol dire? Semplicemente che lo Stato non ha interesse. Se l'avesse le cose non andrebbero cosi'". Lo ha detto Papa Francesco al Congresso Mondiale promosso dalla Congregazione dell'Educazione Cattolica.

Per il Pontefice, inoltre, un educatore che non sa rischiare non serve per educare. "Un papà e una mamma che non sanno rischiare non educano bene il figlio. Rischiare è un insegnamento. Una gamba dev'essere ferma sul pavimento che conosce e con l'altra si deve cercare di andare avanti. Forse scivoli, ma ti alzi e vai avanti". Bergoglio ha aggiunto poi che non ci deve essere proselitismo nelle scule. "Noi cristiani siamo minoranza - ha spiegato il Papa - e  l'educazione apre la porta alla dimensione della fede. Ma questo non significa fare proselitismo". 

Non tutti bimbi e giovani hanno diritto a educazione. E' vergogna
 "L'educazione è diventata troppo selettiva e elitaria. Sembra che hanno diritto all'educazione soltanto le persone che hanno un certo livello, una certa capacità. Ma certamente non hanno diritto all' educazione tutti i bambini, tutti i giovani, e questo è una vergogna", ha aggiunto il Papa.

Non educare dentro i muri di una cultura selettiva
La "tentazione" in un tempo come questo e quella "dei muri, il fallimento più grande". Lo ha detto Papa Francesco. Per questo il Papa ha indicato come pericoli da evitare quelli di "educare dentro i muri di una cultura selettiva, di una cultura di sicurezza, di un settore sociale benestante che non può andare più". Il Papa ha, quindi, concluso che anche l'Europa va "rieducata" ai valori dell'inclusione.