Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Papa-Francesco-Prego-per-le-vittime-del-Nepal-455e270e-0355-40db-bb52-6ac2b900e161.html | rainews/live/ | true
MONDO

Vaticano

Papa Francesco: "Prego per le vittime del Nepal"

Il Pontefice al termine dell'Angelus ha voluto ricordare il suo sostegno a tutti coloro che sono stati colpiti dal sisma

Condividi
"Desidero assicurare la mia vicinanza alle popolazioni colpite da un forte terremoto in Nepal e nei Paesi confinanti. Prego per le vittime, per i feriti  e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità. Abbiano il sostegno della solidarietà fraterna". Questo il pensiero di Papa Francesco alle popolazioni del Nepal colpite dal terremoto di ieri al termine dell'Angelus in piazza San Pietro.

Il Pontefice che in precedenza aveva ordinato 19 nuovi sacerdoti, dando numerose raccomandazioni sul loro ministero, ha ribadito durante il Regina Coeli che "quanti hanno la missione di guide nella Chiesa - sacerdoti, Vescovi, Papi - sono chiamati ad assumere non la mentalità del 'manager' ma quella del servo, a imitazione di Gesù che, spogliando se stesso, ci ha salvati con la sua misericordia. A questo stile di vita pastorale, di Buon Pastore - ha aggiunto -, sono chiamati anche i nuovi sacerdoti della diocesi di Roma, che ho avuto la gioia di ordinare questa mattina nella Basilica di San Pietro".

Il Pontefice ha spiegato ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro che "Cristo è il pastore vero, che realizza il modello più alto di amore per il gregge: Egli 'dispone' liberamente della propria vita, nessuno gliela toglie, ma la 'dona' a favore delle pecore". "In aperta opposizione ai falsi pastori - ha proseguito -, Gesù si presenta come il vero e unico pastore del popolo: il cattivo pastore pensa a sé stesso e sfrutta le pecore; il pastore buono pensa alle pecore e dona sé stesso". "A differenza del mercenario - ha concluso Bergoglio -, Cristo pastore è una guida premurosa che partecipa alla vita del suo gregge, non ricerca altro interesse, non ha altra ambizione che quella di guidare, nutrire, proteggere le sue pecore. E tutto questo al prezzo più alto, quello del sacrificio della propria vita".