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MONDO

La Messa in Piazza della Mangiatoia

Papa a Betlemme: "Offro la mia casa del Vaticano per incontro Abu Mazen e Shimon Peres"

Lo ha detto durante il Regina Coeli al termine della Messa. Abu Mazen e Shimon Peres confermano: inconteremo il Papa al Vaticano. Prima della celebrazione, l'incontro con il presidente palestinese e la preghiera davanti al muro che divide Israele e Palestina

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La Messa a Betlemme
Betlemme
Il Papa ha invitato Abu Mazen e Shimon Peres a pregare insieme per la pace. "Offro la mia casa del Vaticano per questo incontro di preghiera" ha detto durante il
Regina Coeli alla fine della Messa celebrata in piazza della Mangiatoia a Betlemme, seconda tappa del suo viaggio in Terrasanta. "Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento" ha aggiunto.

"Spero di visitare Nazaret in un'altra occasione"
"Contemplando la Santa Famiglia qui, a Betlemme, il mio pensiero va spontaneamente a Nazaret, dove spero di potermi recare, se Dio vorrà, in un'altra occasione". Lo ha detto Papa Francesco al termine della celebrazione.

La preghiera davanti al muro che divide Israele e Palestina
Prima della Messa, Begoglio ha incontrato il presidente palestinese Abu Mazen. Poi si è fermato al muro che divide Israele e Palestina, dove ha pregato alcuni istanti.

Padre Lombardi: Abu Mazen e Shimon Peres presto in Vaticano
Il presidente palestinese Abu Mazen e quello israeliano Shimon Peres "saranno in Vaticano in tempi molto rapidi". Lo ha detto il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, spiegando che per raccogliere l'invito del Papa l'incontro si deve svolgere prima della fine del mandato di Peres, che decorre a luglio. Quindi l'incontro potrebbe avvenire il mese prossimo. Anche gli uffici dei due presidenti hanno confermato che incontreranno il Pontefice in Vaticano.

L'omelia della Messa: "Vergogna per i bambini schiavizzati, sfruttati, morti in mare"
“Che grande grazia celebrare l'eucaristia presso il luogo dove è nato Gesù!", ha detto il Papa all'inizio dell'omelia, nella quale ha lanciato un duro monito: “Tanti bambini sono ancora oggi sfruttati, maltrattati, schiavizzati, oggetto di violenza e di traffici illeciti. Troppi bambini oggi sono profughi, rifugiati, a volte affondati nei mari, specialmente nelle acque del Mediterraneo. Di tutto questo noi ci vergogniamo oggi davanti a Dio, a Dio che si è fatto Bambino".
 
Siamo come Maria e Giuseppe o come Erode?
“Ci domandiamo - ha proseguito il Papa -: chi siamo noi davanti a Gesù Bambino? Chi siamo noi davanti ai bambini di oggi? Siamo come Maria e Giuseppe, che accolgono Gesù e se ne prendono cura con amore materno e paterno? O siamo come Erode, che vuole eliminarlo? Siamo come i pastori, che vanno in fretta, si inginocchiano per adorarlo e offrono i loro umili doni? Oppure siamo indifferenti? Siamo forse retorici e pietisti, persone che sfruttano le immagini dei bambini poveri a scopo di lucro? Siamo capaci di stare accanto a loro, di "perdere tempo" con loro? Sappiamo ascoltarli, custodirli, pregare per loro e con loro? O li trascuriamo, per occuparci dei nostri interessi?".
 
Il Papa denuncia armi a bimbi-soldato e mancanza cibo per i piccoli
“In un mondo che scarta ogni giorno tonnellate di cibo e di farmaci, ci sono bambini che piangono invano per la fame e per malattie facilmente curabili", ha denunciato Papa Francesco. "In un tempo che proclama la tutela dei minori, si commerciano armi che finiscono tra le mani di bambini-soldato; si commerciano prodotti confezionati da piccoli lavoratori-schiavi. Il loro pianto è soffocato: devono combattere, devono lavorare, non possono piangere!", ha aggiunto.

Abu Mazen sale sull'altare per abbraccio di pace 
Al momento delle scambio del segno di pace il presidente palestinese Abu Mazen, presente alla celebrazione, è salito sull'altare e ha scambiato un abbraccio con il Pontefice. Poi ha lasciato la liturgia prima della distribuzione della comunione, seguendo quanto fatto anche da Arafat in occasioni del genere. 

L’incontro con Abu Mazen e l’appello a Israele e Palestina: “Abbiate il coraggio della pace”
In mattinata il presidente palestinese Abu Mazen ha incontrato in privato il Pontefice. Al termine dell'incontro, Bergoglio ha pronunciato un discorso al Palazzo presidenziale definendo il conflitto tra Israele e Palestina “sempre più inaccettabile”. Papa Francesco ha lanciato un appello alle parti: “È  giunto il momento" di avere "il coraggio della pace, che poggia sul riconoscimento da parte di tutti del diritto di due Stati ad esistere e a godere di pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti" ha detto.