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MONDO

Visita negli Stati Uniti

Il Papa al Congresso Usa: Abolire la pena di morte e fermare commercio di armi. "Ogni vita è sacra"

È la prima volta che un pontefice parla al Congresso degli Stati Uniti. E Papa Francesco sceglie di farlo in inglese, davanti a tutti i parlamentari della Camera e ai rappresentanti del Senato, riuniti nell’aula di Capitol Hill. Poi incontra i senzatetto di Washington e infine vola a New York, seconda tappa del suo viaggio negli Usa

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Stati Uniti intervento Papa Francesco congresso USA AP
Washington
"Cari amici, sono grato di aver ricevuto l'invito a parlare nella terra dei liberi e casa dei valorosi". Così Papa Francesco - citando l'inno degli Stati Uniti - comincia il suo discorso nell'aula del Congresso Usa, davanti a un vasto pubblico istituzionale che lo accoglie con una standing ovation e un applauso di oltre 3 minuti. Un discorso che tocca vari temi, dal perseguimento del bene comune all'attenzione nel rifuggire il fondamentalismo fino alla richiesta di abolire la pena di morte perché "ogni vita è sacra, ogni persona ha inalienabile dignità". 

No alla pena di morte. Stop a commercio armi 
Secondo il pontefice, infatti, "la società può solo beneficiare dalla riabilitazione di coloro che sono condannati per crimini" e appoggia l'appello dei vescovi Usa ad abolire la pena capitale, offrendo "sostegno a tutti coloro che sono convinti che una giusta e necessaria punizione non deve mai escludere la dimensione della speranza e l'obiettivo della riabilitazione". Dopo questa richiesta gli applausi sono deboli. Ma il pontefice va avanti e chiede anche di "fermare il commercio delle armi. Perché armi mortali sono vendute a coloro che pianificano di infliggere indicibili sofferenze a individui e società? Purtroppo, la risposta, come tutti sappiamo, è semplicemente per denaro: denaro che è intriso di sangue, spesso del sangue innocente", ammonisce il papa.

Difendere la famiglia
Gli applausi sono misurati anche nei passaggi in cui il Papa parla  della necessità di avere coraggio nell'affrontare i nuovi rapporti con Cuba e Iran, ovazioni invece nei passaggi in cui il Pontefice ha esorta a difendere i valori della famiglia e del matrimonio. "Non posso nascondere la mia preoccupazione per la famiglia, che è minacciata, forse come mai in precedenza, dall'interno e dall'esterno - dice il papa - Relazioni fondamentali sono state messe in discussione, come anche la base stessa del matrimonio e della famiglia".

Attenzione al fondamentalismo "Nessuna fede ne è immune"
L'attenzione al fondamentalismo è un altro tema cruciale nel discorso di Bergoglio: "Nessuna religione è immune da forme di inganno individuale o estremismo ideologico. Questo significa - dice il pontefice- che dobbiamo essere particolarmente attenti ad ogni forma di fondamentalismo, tanto religioso come di ogni altro genere".  Per Bergoglio "Siamo tutti pienamente consapevoli, ed anche profondamente preoccupati, per la inquietante l'odierna situazione sociale e politica del mondo. Il nostro mondo è sempre più un luogo di violenti conflitti, odi e brutali atrocità, commesse perfino in nome di Dio e della religione".

"Sappiamo che nessuna religione è immune da forme di inganno individuale o estremismo ideologico", prosegue. Secondo Francesco, "è necessario un delicato equilibrio per combattere la violenza perpetrata nel nome di una religione, di un'ideologia o di un sistema economico, mentre si salvaguarda allo stesso tempo la libertà religiosa, la libertà intellettuale e le libertà individuali".

Guardarsi dal semplicistico riduzionismo 'bene contro male'
Ma per il Papa "c'è un'altra tentazione da cui dobbiamo guardarci: il semplicistico riduzionismo che vede solo bene o male, o, se preferite, giusti e peccatori. Il mondo contemporaneo, con le sue ferite aperte che toccano tanti dei nostri fratelli e sorelle, richiede che affrontiamo ogni forma di polarizzazione che potrebbe dividerlo tra questi due campi. Sappiamo che nel tentativo di essere liberati dal nemico esterno, possiamo essere tentati di alimentare il nemico interno".  

Crisi rifugiati: "Non ripetere errori del passato"
Bergoglio tocca anche l'argomento della situazione dei rifugiati e dei migranti. "Il nostro mondo sta fronteggiando una crisi di rifugiati di proporzioni tali che non si vedevano dai tempi della Seconda Guerra Mondiale", dice. "Non dobbiamo lasciarci spaventare dal loro numero - aggiunge -, ma piuttosto vederli come persone, guardando i loro volti e ascoltando le loro storie, tentando di rispondere meglio che possiamo alle loro situazioni. Rispondere in un modo che sia sempre umano, giusto e fraterno". "Ricordiamo la Regola d'Oro: 'Fai agli altri ciò che vorresti che gli altri facessero a te'". E poi aggiunge: "Noi, gente di questo continente non abbiamo paura degli stranieri, perché molti di noi una volta eravamo stranieri. Vi dico questo come figlio di immigrati, sapendo che anche tanti di voi sono discendenti di immigrati. Quando lo straniero in mezzo a noi ci interpella, non dobbiamo ripetere i peccati e gli errori del passato".

"Salvaguardare dignità dei cittadini"
Il pontefice nel suo discorso spiega anche qual è - a suo avviso - il ruolo del Parlamento: "Proteggere, con gli strumenti della legge, l'immagine e la somiglianza modellate da Dio su ogni volto umano". E rivolgensosi ai membri del Congresso, dice: "Il vostro compito è di permettere a questo Paese, grazie alla vostra attività legislativa, di crescere come nazione. Voi - scandito - siete il volto di questo popolo, i suoi rappresentanti. Voi siete chiamati a salvaguardare e a garantire la dignità dei vostri concittadini nell'instancabile ed esigente perseguimento del bene comune, che è il fine di ogni politica".  

"Società politica dura bel tempo se soddisfa bisogni dei più deboli"
Secondo Bergoglio, "una società politica dura nel tempo quando si sforza, come vocazione, di soddisfare i bisogni comuni stimolando la crescita di tutti i suoi membri, specialmente quelli in situazione di maggiore vulnerabilità o rischio". "L'attività legislativa - ha ricordato ai parlamentari americani - è sempre basata sulla cura delle persone. A questo siete stati invitati, chiamati e convocati da coloro che vi hanno eletto".     

Omaggio a 4 grandi americani
Nel suo discorso al Congresso, Papa Francesco rende poi omaggio a 4 "grandi americani", cominciando da Abraham Lincoln di cui ricorre quest'anno l'anniversario della morte "un custode della libertà che ha lavorato instancabilmente perché questa nazione, sotto Dio, avesse una nuova nascita in nome della liberta". E poi Martin Luther King, evocato anche ieri alla Casa Bianca, Dorothy Day, ex simpatizzante comunista convertita al cattolicesimo e che era poi diventata una convinta "prolife", e Thomas Morton, monaco trappista e mistico, autore di oltre 70 libri su spiritualità, giustizia sociale e pacifismo. Questi americani "sono stati capaci con duro lavoro e sacrificio personale - alcuni a costo della propria vita - di costruire un futuro migliore. Hanno dato forma a valori fondamentali che resteranno per sempre nello spirito del popolo americano".  

Il Papa a New York, seconda tappa del suo viaggio negli Stati Uniti
Dopo l'incontro con i senzatetto a Washington, Papa Francesco è volato a New York. Atterrato all'aeroporto JFK, si è spostato in elicottero a Manhattan per l'incontro con il clero locale e la recita dei Vespri nella Cattedrale di San Patrizio, primo impegno nella Grande Mela. In seguito il Pontefice parlerà all'Assemblea Onu e parteciperà a un incontro religioso a Ground Zero.