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MONDO

35esimo viaggio apostolico

Il Papa celebra messa ad Atene: "Avere autorità e fama non è garanzia per piacere a Dio"

Secondo Francesco, "Dio, adesso come allora, volge lo sguardo dove dominano tristezza e solitudine". La liturgia è tra gli eventi di chiusura di questo viaggio, domani il rientro in Italia

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Papa Francesco, rientrato ad Atene dall'isola di Lesbo, è arrivato questo pomeriggio in auto alla Megaron Concert Hall, considerata patrimonio culturale nazionale, tempio della musica e delle attività culturali ed educative della capitale greca, dove celebra la messa. 

La Megaron Concert Hall, inaugurata nel 1991, ebbe tra i finanziatori il grande compositore e direttore d'orchestra Dimitris Mitropoulos. La liturgia è tra gli eventi di chiusura di questa permanenza in Grecia di papa Bergoglio, che domani ripartirà per l'Italia.

Prima della Benedizione finale, il Pontefice rivolge ai fedeli e ai pellegrini presenti alcune parole di saluto. E prima di lasciare la Megaron Concert Hall, riceve dal sindaco della Città, Kostas Bakogiannis, un'alta onorificenza. Quindi rientra in auto alla Nunziatura Apostolica.

"Dio sorprende, le sue scelte sorprendono: non rientrano nelle previsioni umane, non seguono la potenza e la grandezza che l'uomo abitualmente gli associa. Il Signore predilige la piccolezza e l'umiltà", ha detto papa Francesco durante la messa. "La redenzione non inizia a Gerusalemme, ad Atene o a Roma, ma nel deserto", ha spiegato nell'omelia parlando, in questa seconda domenica d'Avvento, della figura di San Giovanni Battista: "Questa strategia paradossale ci dona un messaggio molto bello: avere autorità, essere colti e famosi non è una garanzia per piacere a Dio; anzi, potrebbe indurre a insuperbirsi e a respingerlo. Serve invece essere poveri dentro, come povero è il deserto".

Inoltre, secondo Francesco, "Dio, adesso come allora, volge lo sguardo dove dominano tristezza e solitudine". Possiamo sperimentarlo nella vita - ha osservato -: Egli spesso non riesce a raggiungerci mentre siamo tra gli applausi e pensiamo solo a noi stessi; ci riesce soprattutto nelle ore della prova.Ci visita nelle situazioni difficili, nei nostri vuoti che gli lasciano spazio, nei nostri deserti esistenziali".

"Non c'è dunque luogo che Dio non voglia visitare - ha aggiunto il Papa -. E oggi non possiamo che provare gioia nel vederlo scegliere il deserto, per raggiungerci nella nostra piccolezza che ama e nella nostra aridità che vuole dissetare!".

"Allora, carissimi - ha concluso -, non temete la piccolezza, perché la questione non è essere piccoli e pochi, ma aprirsi a Dio e agli altri. E non temete nemmeno le aridità, perché non le teme Dio, che lì viene a visitarci!".