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MONDO

"Dio vuole che i cristiani siano uniti"

Papa Francesco, appello all'Angelus per la pace in Ucraina: "Basta ostilità, riprendere il dialogo"

Il pontefice ha auspicato il ritorno all'unità dei cristiani nella settimana che la Chiesa dedica a questo tema. Poi ha rinnovato il suo appello "perché riprendano i tentativi di dialogo e si ponga fine a ogni ostilità in Ucraina".

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(foto Ansa)
Città del Vaticano
L'invito di Papa Francesco ai fedeli, nel primo Angelus dopo il suo rientro dal viaggio pastorale in Sri Lanka e nelle Filippine, è di pregare per l'unità dei crisitiani. "Continuiamo a pregare e ad impegnarci per la piena unità dei discepoli di Cristo, nella certezza che Egli stesso è al nostro fianco e ci sostiene con la forza del suo Spirito affinché tale meta si avvicini".  E il pensiero del Pontefice va anche alla martoriata Ucraina, dove non si fermano le violenze. Ieri 30 morti civili e circa100 feriti  per un attacco missilistico su Mariupol. Papa Francesco lancia quindi un appello perché si ponga fine alle ostilità e riprenda il dialogo. "Seguo con viva preoccupazione - dice all'Angelus - l'inasprirsi degli scontri in Ucraina, che provocano tante vittime nella popolazione civile". 

"È una cosa brutta che i cristiani siano divisi - ha aggiunto - Gesù ci vuole uniti, un solo corpo. I nostri peccati, la storia ci hanno divisi, e per questo dobbiamo pregare tanto affinché sia lo stesso Spirito Santo che ci unisca di nuovo".

Questa settimana la Chiesa la dedica proprio alla preghiera per l'unità dei cristiani e il pontefice spiega: "Stasera, con i fedeli della diocesi di Roma e con i rappresentanti delle diverse Chiese e Comunità ecclesiali, ci riuniremo nella Basilica di San Paolo fuori le mura per pregare intensamente il Signore, affinché rafforzi il nostro impegno per la piena unità di tutti i credenti in Cristo". 

Il pontefice, prendendo spunto dal Vangelo di oggi, ha poi detto: "Dio facendosi uomo - ha sottolineato - ha fatto propria la nostra sete, non solo dell'acqua materiale, ma soprattutto la sete di una vita piena, libera dalla schiavitù del male e della morte. Nello stesso tempo, con la sua incarnazione Dio ha posto la sua sete nel cuore di un uomo: Gesù di Nazaret. Dunque, nel cuore di Cristo si incontrano la sete umana e quella divina. E il desiderio dell'unità dei suoi discepoli appartiene a questa sete" ha aggiunto.

"Gesù Cristo in persona è la parola vivente nella storia - ha detto il Papa - chi lo ascolta entra nel regno di Dio. Gesù è il compimento delle promesse divina, è colui che dona lo Spirito Santo, l'acqua viva che disseta il nostro cuore assetato d'amore di pace".


Riferendosi poi alla crisi in Ucraina, Papa Francesco ha commentato: "Seguo con viva preoccupazione l'inasprirsi degli scontri, che continuano a provocare numerose vittime tra la popolazione civile. Mentre assicuro la mia preghiera per quanti soffrono - ha aggiunto - rinnovo un accorato appello perché si riprendano i tentativi di dialogo e si ponga fine ad ogni ostilità". 


Dopo aver salutato con affetto il popolo filippino e aver ricordato i malati di lebbra, il papa ha ascoltato i ragazzi dell'Azione Cattolica Romana, che hanno letto, accanto a lui, una lettera. "Noi ragazzi dell'Acr siamo venuti oggi insieme a tanti amici, alle nostre famiglie e agli educatori per testimoniare il nostro desiderio di pace, per farlo conoscere in ogni parte del mondo, visto che in questi tempi recenti c'è un gran bisogno di essere in pace nella gioia del Signore, di essere felici e sorridere". I ragazzi accanto al papa, Sara e Matteo, hanno spiegato che "noi tutti siamo una squadra di scienziati impegnati in un grandissimo laboratorio, che è il mondo. Solo lavorando insieme e nel modo giusto e portando a termine i nostri piccoli progetti di pace possiamo rendere concreto quello universale pensato per noi dal Signore". 

Preghiera per l'Unità dei cristiani
Nel pomeriggio, Papa Francesco si è recato alla basilica romana di San Paolo fuori le Mura per presiedere la celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo Apostolo, a conclusione della Settimana di preghiera per l'Unità dei cristiani. Presenti anche i rappresentanti delle altre Chiese e Comunità di Roma. Al termine dei Vespri, prima della benedizione apostolica, un indirizzo di saluto rivolto al Papa dal card. Kurt Koch, capo dicastero per l'Unità dei cristiani.