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MONDO

Il viaggio-lampo nell'isola simbolo dell'emergenza

Papa Francesco dai migranti a Lesbo: "Sono qui per richiamare il mondo, imploro soluzioni"

Il Papa ai profughi ha detto 'non siete soli' e li ha esortati a 'non perdere la speranza'.  Bergoglio, con un gesto di accoglienza nei confronti dei rifugiati, ha portato a Roma con il suo stesso aereo tre famiglie provenienti dalla Siria, 12 persone in tutto


 

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Papa Francesco a Lesbo (Getty)

"Siamo venuti per richiamare l'attenzione del mondo su questa grave crisi umanitaria e per implorarne la risoluzione". Lo ha detto papa Francesco ai profughi del Moria Refugee Camp, dove si è recato con il patriarca Bartolomeo e l'arcivescovo Hieronimos, per "portare conforto a tanti profughi". "Come uomini di fede desideriamo unire le nostre voci per parlare apertamente a nome vostro. Speriamo che il mondo - ha sottolineato il Papa - si faccia attento a queste situazioni di bisogno tragico e veramente disperato, e risponda in modo degno della nostra comune umanità".

Francesco, giunto al campo in pullmino, ha stretto le mani a uno per uno dei 150 minorenni ospiti. Qualche foto con iphone, una bandiera israeliana, ancora applausi, cori, "welcome", e anche un giovane che ha battuto la mano sul capo a mo' di saluto militare. Con un gruppo di donne con il velo islamico, Francesco si è inchinato senza dare la mano in segno di rispetto.

Durante la visita, il Papa ha ricevuto anche dei disegni dai bambini. "Mi raccomando, bisogna conservarlo, che non si perda, lo voglio sulla mia scrivania", ha detto ai suoi collaboratori consegnando loro i disegni. "E' quello che hanno visto?", chiede Francesco al sacerdote e agli operatori che gli fanno da interpreti. Poi, sempre al suo staff, a proposito dei disegni: "Questi vorrei farli vedere sull'aereo, durante la conferenza stampa".

Dichiarazione congiunta con i patriarchi: "E' crisi di umanità, subito risorse"
"La tragedia della migrazione e del dislocamento forzati si ripercuote su milioni di persone ed è fondamentalmente una crisi di umanità, che richiede una risposta di solidarietà, compassione, generosità e un immediato ed effettivo impegno di risorse" hanno scritto Papa Francesco, Sua Santità Bartolomeo e Sua Beatitudine Ieronymos in una Dichiarazione congiunta 

Papa Francesco è arrivato sull'isola greca, diventata emblema dell'emergenza, con un Airbus A-320 di Alitalia decollato alle 7:17 dall'aeroporto di Fiumicino. Ad accoglierlo all'aeroporto di Mitilene, il premier greco Alexis Tsipras e i due patriarchi ortodossi. "Andiamo a incontrare la catastrofe più grande dopo la seconda guerra mondiale", ha detto il Papa salutando i giornalisti sul volo per Lesbo. Accogliendo Bergoglio all'aeroporto, Alexis Tsipras lo ha ringraziato per i suoi messaggi contro la guerra e a favore dell'accoglienza, "mentre altri cristiani in Europa alzano muri e barriere".

Viaggio lampo per "portare conforto"
Lo scopo principale del viaggio di Papa Francesco a Lesbo e' quello di "portare conforto a tanti profughi". come ha affermato lo stesso Pontefice nel messaggio a Sergio Mattarella inviato stamane "nel lasciare il suolo italiano per recarmi in Grecia". Nel testo, il Papa formula l'auspicio che "il popolo italiano possa affrontare con lungimiranza e solidareta' le sfide dei nostri giorni". E conclude: "mi e' particolarmente gradito rivolgere a lei, signor Presidente, il mio deferente saluto, che accompagno con fervida preghiera e pensiero benedicente". Il capo dello Stato ha risposto al Pontefice con un messaggio di "sincero ringraziamento" per le sue parole. "Il dramma delle migrazioni, in particolare nel bacino del Mediterraneo, e la tragica quotidiana realtà che caratterizza le vite di quanti sono costretti ad abbandonare i propri affetti, il proprio Paese, le proprie case, per fuggire da guerre, persecuzioni e povertà- ha scritto Matterella-  toccano nel profondo la coscienza dell'Italia e della comunità internazionale".

Il tweet: "I profughi non sono numeri"
Durante il volo aereo, durato poco meno di due ore, Francesco ha mandato un tweet: "I profughi non sono numeri, sono persone: sono volti, nomi, storie, e come tali vanno trattati".



Tsipras: visita storica, mentre Europa cristiana fa muri
"Sia gli abitanti delle nostre isole sia tutto il popolo greco, nonostante le difficoltà le grosse difficoltà che hanno provato con l'austerità, hanno mostrato la loro solidarietà", ha detto il premier greco Alexis Tsipras nei primi momenti del colloquio privato con papa Francesco all'aeroporto internazionale di Mytilene. "Sono molto orgoglioso - ha aggiunto Tsipras - dal momento che alcuni, a nome dell'Europa cristiana, hanno creato dei muri impedendo il passaggio di persone deboli". "Quindi la voglia ringraziare - ha detto ancora - perché la sua visita è storica per noi e le dò il benvenuto".

Il Patriarca di Costantinopoli: pianto per morti in Mediterraneo e frontiere chiuse
"Abbiamo pianto mentre vedevamo il Mediterraneo diventare una tomba per i vostri cari. Abbiamo pianto vedendo la simpatia e la sensibilità del popolo di Lesbo e delle altre isole. Ma abbiamo pianto anche quando abbiamo visto la durezza dei cuori dei nostri fratelli e sorelle - i vostri fratelli e sorelle - chiudere le frontiere e voltare le spalle". Così il patriarca ortodosso ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, nel campo profughi dell'isola greca di Lesbo insieme al Papa.

Bergoglio è tornato in Vaticano insieme con 12 rifugiati
Il Papa "ha voluto fare un gesto di accoglienza nei confronti dei rifugiati accompagnando a Roma con il suo stesso aereo tre famiglie di rifugiati dalla Siria, 12 persone in tutto, di cui 6 minori. Si tratta di persone che erano già presenti nei campi di accoglienza di Lesbo prima dell'accordo fra Unione Europea e Turchia. Tutti i membri delle tre famiglie sono musulmani". Lo ha dichiarato padre Federico Lombardi. I profughi saranno ospitati a Roma dalla Comunità di Sant'Egidio. L'accoglienza e il mantenimento delle 3 famiglie saranno a carico del Vaticano.