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ITALIA

Processione lungo le strade di Ostia

Papa Francesco ad Ostia: basta omertà e prepotenze. Serve legalità

Nel giorno del Corpus Domini il Pontefice ha deciso di recarsi ad Ostia nella Parrocchia di Santa Monica, nel quartiere delle case popolari, per abbattere i muri dell'indifferenza 

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di Tiziana Di Giovannandrea
Dopo 50 anni il Corpus Domini è tornato sul litorale romano. Era il 1968 quando Papa Paolo VI celebrò ad Ostia il Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. A mezzo secolo di distanza un altro pontefice, Papa Francesco, ha deciso di portare per le strade e vie del X Municipio di Roma il Corpus Domini come simbolo contro le mafie e la illegalità.

Una grande folla lo ha accolto in piazza S. Monica, nel quartiere delle case popolari. Bergoglio è partito dal Vaticano alle 17,10. Il viaggio - con la solita Ford Focus - è durato una quarantina di minuti ed il Pontefice ha subito iniziato la Messa all'esterno della parrocchia. Terminata la celebrazione eucaristica, è partita per le strade di Ostia la processione che si snoda per un percorso lungo più di un chilometro. Una processione voluta lungo le strade di un contesto abitativo e culturale delicato. 

"Il Signore ci chiama anche oggi a preparare il suo arrivo, anche in questa città, il cui nome - Ostia - richiama proprio l'ingresso, la porta. Signore, quali porte vuoi che ti apriamo qui? Quali cancelli ci chiami a spalancare, quali chiusure dobbiamo superare? Gesù desidera che siano abbattuti i muri dell'indifferenza e dell'omertà, divelte le inferriate dei soprusi e delle prepotenze, aperte le vie della giustizia, del decoro e della legalità". Così si è espresso il Papa.

"Gesù non predilige luoghi esclusivi ed escludenti. Egli ricerca posti non raggiunti dall'amore, non toccati dalla speranza. In quei luoghi scomodi desidera andare e chiede a noi di fargli i preparativi", ha aggiunto il Papa nell'omelia della messa. "Quante persone sono prive di un posto dignitoso per vivere e del cibo da mangiare! Ma tutti conosciamo delle persone sole, sofferenti, bisognose: sono tabernacoli abbandonati. Noi, che riceviamo da Gesù vitto e alloggio, siamo qui per preparare un posto e un cibo a questi fratelli più deboli", ha sottolineato il Pontefice. "L'ampio lido di questa città richiama alla bellezza di aprirsi e prendere il largo nella vita. Ma per far questo occorre sciogliere quei nodi che ci legano agli ormeggi della paura e dell'oppressione", ha ancora detto il Papa.

"L'Eucaristia invita a lasciarsi trasportare dall'onda di Gesù, a non rimanere zavorrati sulla spiaggia in attesa che qualcosa arrivi, ma a salpare liberi, coraggiosi, uniti. Avete provato situazioni dolorose; il Signore vuole esservi vicino. Apriamogli le porte", ha invitato il Papa.