Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Papa-francesco-incontra-studenti-fabbrica-della-pace-in-aula-nervi-0076cda4-79a4-4853-8a85-d9c687ab09b0.html | rainews/live/ | true
MONDO

"I potenti non la vogliono per i soldi"

Papa Francesco spiega ai bambini cos'è la pace. "Troppe fabbriche di guerra"

L'evento è stato organizzato dalla Fabbrica della Pace. Il Pontefice ha risposto a braccio alle 13 domande preparate dai bambini lanciando un messaggio importante anche su carcere minorile e disabilità

Condividi
Un'atmosfera di festa, tanti cappellini colorati e 13 domande per il Pontefice. È stato un incontro all'insegna della pace quello tra Papa Francesco e i 7000 studenti di diverse etnie provenienti dalle scuole primarie di tutta Italia, organizzato dalla Fabbrica della Pace nell'Aula Nervi del Vaticano. Tra i promotori, la psicologa Maria Rita Parsi. 

Bergoglio è arrivato intorno a mezzogiorno, accolto dagli applausi e dalla canzone "We are the world" e ha ricevuto in dono dai bambini un braccialetto bianco e un caschetto da operaio, i due simboli della fabbrica. Poi, si è rivolto ai piccoli presenti parlando a braccio, senza leggere il discorso preparato. 

Carcere minorile non è la soluzione
"Non sono d'accordo con il carcere: è più facile mettere in galera che aiutare una persona che sbaglia a reinserirsi nella società. Il carcere fa comodo, per dimenticare chi soffre". Così Bergoglio ha risposto alla domanda di un ragazzo detenuto nel carcere di Casal del Marmo che gli chiedeva se fosse d'accordo con l'idea della detenzione per i ragazzi come lui. Serve "l'aiuto a rialzarsi, a reinserirsi con l'educazione, con l'amore, con la vicinanza - ha spiegato il Papa - ma andare alla soluzione delle carceri è la cosa più comoda per dimenticare quelli che soffrono. "Vi do un consiglio - ha aggiunto - quando vi dicono 'quello è in carcere', dite a voi stessi, 'anche io posso fare gli stessi sbagli che ha fatto lui'. Tutti possiamo fare gli sbagli più brutti. Quindi dobbiamo aiutare a reinserirsi nella società". 

Con cupidigia non c'è pace, basta fabbriche di guerra 
Tra gli altri temi affrontati, la guerra e le ingiustizie sociali. A proposito dei conflitti incessanti, Bergoglio ha spiegato che c'è chi "vende le armi all'uno contro l'altro e poi anche all'altro contro il primo". "Il sistema economico gira intorno al denaro - ha spiegato rivolgendosi ai giovani studenti - non intorno alla persona, all'uomo e alla donna: si sacrifica tanto e si fa la guerra per difendere il denaro". Secondo il Pontefice la gente non vuole la pace perché "si guadagna di più con la guerra, solo che si guadagnano soldi ma si perdono le vite, la salute, l'educazione", ha puntualizzato. E per essere ancora più chiaro ha citato un anziano prete: "Il diavolo entra per il portafogli". "Per la cupidigia - ha concluso - è per questo che tanti non vogliono la pace".

E per parlare ancora di pace ha usato parole semplici spiegando che "dove non c'è giustizia non può esserci pace" e che quest'ultima "non e' un prodotto industriale, è artigianale: si costruisce ogni giorno con il nostro volerci bene, con la nostra vicinanza. E in questo lavoro artigianale il rispetto alle persone è sempre al primo posto". Se la guerra è frutto "dell'odio, dell'egoismo, della voglia di possedere sempre di più e di prevalere sugli altri", per contrastarla servono la comprensione e il dialogo. Per questo Bergoglio apprezza il lavoro della Fabbrica della Pace: "Di fronte a persone che provengono da Paesi ed etnie differenti, che hanno altre tradizioni e religioni - ha osservato - il vostro atteggiamento è quello della conoscenza e del dialogo, per l'inclusione di tutti, nel rispetto delle leggi dello Stato". 

Disabilità è abilità differente
Una sola domanda è rimasta senza risposta: "Perché soffrono i bambini?", ma il Pontefice ha risposto alla seconda parte del quesito: "Cosa posso fare io perché un bambino soffra di meno: stargli vicino, la società dia aiuti anche palliativi per le sofferenze dei bambini, si sviluppi l'educazione dei bambini verso le malattie". Papa Francesco ha poi lanciato un messaggio importante sulla disabilità: "A me non piace dire che un bambino è disabile. No, questo bambino ha un'abilità differente non è disabile, tutti abbiamo abilità.Tutti hanno la capacità di darci qualcosa e di fare qualcosa". 

L'incontro di oggi è il primo evento organizzato dalla Fabbrica della Pace, il cui obiettivo è mobilitare quante più energie possibili (tra istituzioni, media, organismi ecclesiali, organizzazioni non governative, forze del lavoro e della politica) per costruire "subito e in futuro" un mondo di pace. All'udienza in Vaticano era presente anche l'esponente dei radicali, Emma Bonino.