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MONDO

Papa: mai più tragedie provocate dall'odio

Il Pontefice ricorda che il primo settembre è l'80° anniversario dell'inizio della Seconda guerra mondiale, avviata con l'aggressione nazista tedesca sulla Polonia

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Udienza del Papa (Ansa)
Mai più tragedie provocate dall'odio. Papa Francesco, al termine dell'Udienza generale, nel corso dei saluti ai pellegrini polacchi, lancia un appello per la pace. Il Pontefice ricorda che il primo settembre è l'"80° anniversario dell'inizio della Seconda guerra mondiale, avviata con l'aggressione nazista tedesca sulla Polonia", e mentre a Varsavia, a Wielun e in altre città si svolgeranno le celebrazioni commemorative, con la partecipazione di numerosi capi di stati di tutto il mondo, Francesco invita a pregare "affinché non si ripetano più le tragiche vicende provocate dall'odio, che portarono solo distruzione, sofferenze e morte. Preghiamo Dio - afferma -, perché la pace regni nei cuori degli uomini, nelle famiglie, nelle società e tra i popoli!".

Precedentemente, durante la catechesi dedicata agli Atti degli Apostoli, Papa Francesco ha ripreso l'espressione della Chiesa "ospedale da campo". "La comunità ecclesiale descritta nel libro degli Atti degli Apostoli - sottolinea - vive di tanta ricchezza che il Signore mette a sua disposizione - il Signore è generoso! -, sperimenta la crescita numerica e un gran fermento, malgrado gli attacchi esterni". "La Chiesa nascente - si mostra come un 'ospedale da campo' che accoglie le persone più deboli, cioè i malati". I malati, continua a braccio, "sono dei privilegiati per la Chiesa, per il cuore sacerdotale, per tutti i fedeli. Non sono da scartare, al contrario. Sono da curare, da accudire: Sono oggetto della preoccupazione cristiana". "Nelle piaghe degli ammalati - continua sempre a braccio -, nelle malattie che sono impedimenti per andare avanti nella vita, c'è sempre la presenza di Gesù, la piaga di Gesù. C'è Gesù che chiama ognuno di noi ad accudirli, a sostenerli, a guarirli".

Francesco infine ricorda "l'azione risanatrice" degli apostoli che "suscita l'odio e l'invidia dei sadducei", i quali proibiscono loro di insegnare. E qui il Papa cita l'insegnamento di Pietro 'Obbedire a Dio invece che agli uomini' e conclude esortando: "Chiediamo anche noi allo Spirito Santo la forza di non spaventarci davanti a chi ci comanda di tacere, ci calunnia e addirittura attenta alla nostra vita. Chiediamogli di rafforzarci interiormente per essere certi della presenza amorevole e consolatrice del Signore al nostro fianco".