Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Papa-terra-santa-omelia-al-Cenacolo-Chiesa-nasce-qui-97e6533e-b621-4079-aefa-e08fcf116767.html | rainews/live/ | true
MONDO

Il viaggio in Terra Santa

Il Papa nel luogo dell'Ultima Cena: "La Chiesa è nata qui"

Si conclude la tre giorni del Papa in terra santa, un viaggio denso di significato politico oltre che religioso

Condividi
"Qui è nata la Chiesa, da qui è partita, con il pane spezzato tra le mani, le piaghe di Gesù negli occhi, e lo spirito d'amore nel cuore" così Bergoglio nella messa celebrata nel luogo dove si consumò l'Ultima Cena con gli ordinari di Terra Santa. È stato questo l'ultimo appuntamento del Pontefice prima di rientrare a Roma dall'aeroporto di Tel Aviv, dove è stato salutato da Peres e Netanyahu. Una tre giorni, quella nei territori d'origine del cristianesimo, densa di significato politico oltre che religioso. Papa Francesco, infatti, ha invitato al dialogo i protagonisti del conflitto israelo- palestinese: la massima carica dell'Olp Abu Mazen e il presidente israliano Shimon Perez. Ai due anche un'invito per un incontro in Vaticano. Una visita che resterà alla storia anche per i fuori programma: dalla sosta di domenica, a sorpresa, sul muro di sicurezza che separa Betlemme e Israele, all'omaggio alla stele che a Yad Vashem ricorda le vittime israeliane del terrorismo.

Un ultimo giorno denso di appuntamenti per Bergoglio, in serata visibilmente affaticato. In mattinata il Papa ha incontrato sulla Spianata delle Moschee il Gran Mufti di Gerusalemme, subito dopo si è racato al Muro del Pianto. Poi la visita al Museo dell'Olocausto e la deposizione dei fiori al Monte Herzl, sulla tomba del fondatore del movimento sionista. Ha poi incontrato i due gran rabbini di Israele, il presidente Shimon Peres, il premier Benyamin Netanyahu , il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e i sacerdoti e i seminaristi nella chiesa dei Getsemani. 

L'omelia al Cenacolo
"Uscire, partire, non vuol dire dimenticare. La Chiesa in uscita custodisce la memoria di ciò che qui è accaduto" ha precisato Francesco durante l'omelia. Il Cenacolo, ha proseguito, "ci ricorda il servizio, la lavanda dei piedi che Gesù ha compiuto, come esempio per i suoi discepoli. Lavarsi i piedi gli uni gli altri significa accogliersi, accettarsi, amarsi, servirsi a vicenda. Vuol dire servire il povero, il malato, l'escluso". 

La visita al museo dell'Olocausto
"Mai più la Shoah". Risuona forte il monito di Papa Francesco, nel Memoriale Yad Vashem di Gerusalemme. "Signore, ascolta la nostra preghiera, la nostra supplica: salvaci per la tua misericordia, salvaci da questa mostruosità, Signore onnipotente", dice Francesco. Il Pontefice ha raggiunto il Museo dell'Olocausto, dopo la visita al Muro del Pianto. 

La preghiera al muro del Pianto
"Sono venuto a pregare e ho chiesto al Signore la grazia della pace" ha scritto papa Francesco nel libro d'onore dopo la sua preghiera al Muro del Pianto. Il Papa ha scritto anche una dedica in spagnolo sul Libro d'Onore del Muro Occidentale. La dedica riporta il Salmo 121: "Quale gioia quando mi dissero andiamo alla casa del Signore. Ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme". E poi ha aggiunto, riprendendo le parole di Giovanni Paolo II: "Con questi sentimenti di gioia verso i miei fratelli maggiori, sono venuto ora e ho chiesto al Signore la grazia della pace". 

Spianata delle Moschee
Il Papa sulla Spianata delle Moschee, luogo sacro all'Islam, ha incontrato il Gran Mufti di Gerusalemme. "Nessuno strumentalizzi per la violenza il nome di Dio", ma "lavoriamo insieme per la giustizia e per la pace", ha detto concludendo il suo discorso.