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MONDO

Regolarizzati 5 milioni di clandestini

Parla Astrid, la ragazza citata da Obama: "Il decreto sulll'immigrazione cambia tutto"

La giovane è arrivata negli Usa con i suoi genitori quando aveva 4 anni. Aveva con sé solo una croce, una bambola e il vestito che indossava. Ai giornalisti ha raccontato la paura di vivere nella clandestintà. Oggi studia per conseguire la terza laurea

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Astrid Silva
"Domani andrò a Las Vegas e incontrerò alcuni studenti, tra cui una ragazza di nome Astrid Silva. E' arrivata in America a 4 anni e aveva con sé solo la sua bambola, il suo vestito e il suo crocifisso". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel discorso in cui ha presentato il decreto che regolarizza 5 milioni di immigrati irregolari, proteggendoli dai rimpatri forzati e garantendo loro un permesso di soggiorno e di lavoro. "Quando ha iniziato la scuola non parlava una parola di inglese. Ma è riuscita a recuperare leggendo i giornali e guardando la PBS (network televisivo statunitense, ndr). Alla fine è diventata una brava studentessa" ha continuanto Obama che ha raccontanto anche la storia della famiglia della ragazza: "Suo padre lavorava nel giardinaggio, mentre sua madre era una donna delle pulizie. Entrambi non volevano che Astrid frequentasse la scuola per paura che venisse scoperto il suo status di clandestinità, ma lei si è iscritta lo stesso alle loro spalle".

Una vita quella della ragazza, vissuta praticamente nell'ombra fino a quando sua nonna è morta in Messico e lei non è potuta andare al suo funerale per paura di essere scoperta e rimpatriata. "A quel punto - ha raccontato ancora Obama - Astrid ha deciso di voler lottare per cambiare la sua situazione e quella di altre persone come lei. Oggi è una studentessa universitaria e sta studiando per la sua terza laurea". 
 
Ascoltando il discorso di Obama alla televisione Astrid Silva, oggi 26 anni, non si è accorta che il Presidente ha fatto proprio il suo nome ma, quando lo ha scoperto, non è riuscita a trattenere le lacrime. Ed è apparsa visibilmente commossa anche nelle interviste che ha rilasciato. Al Guardian ha raccontato la paura di vivere per anni nella clandestinità. Nel 2012 Astrid è rientrata tra quei giovani interessati dal provvedimento voluto da Obama che ha evitato l’espulsione dei figli degli illegali portati negli Usa quando erano bambini. Ma i suoi genitori erano ancora a rischio rimpatrio. Ora, invece, grazie alla nuova riforma, tutto cambia.



Incontrando i giornalisti, Astrid Silva ha detto che la sua è solo una storia tra tante. Poi ha ricordato Tomasa Macias, un immigrato clandestino morto dopo aver avuto un ictus qualche mese fa. “Aveva paura a chiamare l’ambulanza per timore di essere scoperto” ha raccontato la ragazza.