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ECONOMIA

Berlino: "Rispetteremo l'esito del referendum"

Paura Grexit affonda i mercati europei. Tsipras chiede più tempo per i negoziati

Il premier ellenico scrive al presidente del Consiglio Ue Tusk per una proroga sulle scadenze del secondo programma di salvataggio. Giù le principali Borse europee. La paura di una Grexit ha affondato anche le Borse asiatiche. Il tetto massimo dei prelievi ai bancomat greci, che apriranno nel pomeriggio, sarà di 60 euro. Hollande: scelta referendum sovrana, ma "rammaricato" per la scelta di Atene di interrompere i negoziati, anche perché l'accordo era vicino

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Le file davanti agli sportelli greci (Ansa)
Atene
Il premier greco, Alexis Tsipras, chiede nuovamente ai suoi partner europei una proroga delle scadenze del secondo programma di salvataggio, che finisce ufficialmente domani, 30 giugno, data ultima per pagare la rata da 1,6 miliardi al Fondo monetario. Sabato scorso, ricordiamo, l'Eurogruppo si è rifiutato di concedere ad Atene più tempo per i negoziati. Il premier ellenico ha chiesto, quindi, una nuova proroga in una lettera inviata questa mattina al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, come rappresentante dei capi di Stato e di governo dell'Eurozona. La notizia è stata confermata da fonti europee. "Questa decisione - scrive Tsipras - contribuirà a raggiungere lo scopo comune di un accordo reciprocamente vantaggioso, di assicurare una sostenibilità di bilancio e fiscale che permetterà alla Grecia di tornare alla crescita entro l'Eurozona".

Tutto questo, mentre le Borse del Vecchio Continente affondano sotto il peso dei titoli bancari e mentre il presidente francese Hollande in una conferenza stampa definisce il referendum del 5 luglio indetto dalla Grecia "una scelta sovrana". Il capo dell'Eliseo si è detto anche "rammaricato" per la scelta di Atene di interrompere i negoziati, anche perché l'accordo era vicino. In tarda mattinata a pronunciarsi sulla consultazione del 5 luglio è stato anche il governo di Berlino. Il portavoce dell'esecutivo tedesco Steffen Seibert ha detto che la Germania rispetterà "l'esito del referendum e che "di base il governo tedesco resta disponibile a colloqui con il governo greco".

Ad Atene, intanto, a seguito della valutazione di ieri del Consiglio di stabilità finanziaria greco, la Borsa e le banche restano chiuse a partire da oggi. La piazza finanziaria greca, rende quindi noto un comunicato ufficiale dell'istituto, rimarrà chiusa fino al 7 luglio, mentre le banche lo saranno fino al sei. Il timore di una Grexit sta già influenzando pesantemente i mercati finanziari europei dopo il crollo, stamane, di quelli asiatici. Milano in avvio di seduta ha aperto infatti con l'indice Ftse Mib a -2,1%, poi è colata a picco con l'apertura dei titoli bancari e di Fiat, che per una decina di minuti non erano riusciti a fare prezzo. L'indice Ftse Mib ha segnato -4,82% a 22.653 punti. Intesa e Unicredit perdono oltre il 7%, Fca il 6,8%. 

Male i bancari, per Europa giornata peggiore dal 2011
Malissimo Francoforte che perde il 4,3% ina vvio di seduta, Londra -2,18%, Parigi -3,8%. Confermano il calo i futures sull'Europa. I contratti sui listini continentali cedono in media il 4,44%, dopo essere arrivati a perdere quasi il 6%. Negativi anche i futures su Wall Street (1,3% circa). Anche fuori dall'Italia sono le banche a pagare dazio per la crisi greca: a Francoforte Deutsche Bank scivola del 6,3%, Commerzbank del 5,5%; a Parigi Credit Agricole, Bnp Paribas e Societe Generale mostrano una contrazione compresa tra il 5,5% e il 6%. A Londra, che arretra del 2% nel Ftse100, oltre alle tensioni greche pesano gli effetti degli attentati in Tunisia sul settore viaggi e turismo: Tui cade di oltre il 10%, International Airlines Group giù del 4,7%, EasyJet del 3%. La crisi greca affossa, quindi, le Borse europee e l'indice Euro STOXX 50 ha segnato il calo percentuale giornaliero più profondo dal 2011. A perdere in particolare e' il settore bancario: i principali istituti di credito spagnoli, francesi, tedeschi e italiani cedono oltre il 6%. L'indice Stoxx Europe 600 scende del 4,4%. 

Vola in avvio lo spread Btp-Bund a 197 punti base, poi scende
Dietrofront dello spread. Dopo una partenza in cui ha toccato quasi quota 200 punti sui timori dell'uscita della Grecia dall'euro, poi il differenziale è sceso 153. 

Crollano le Borse asiatiche
Il timore Grexit, quindi, ha affondato le Borse asiatiche. Tokyo ha chiuso in profondo rosso a -2,9% con l'indice guida Nikkei a 20.109,95 punti. Shanghai sta perdendo il 7%, Hong Kong il 3,63%.Giù le quotazioni dell'euro all'avvio dei mercati a causa della possibilità sempre più vicina di un'uscita della Grecia dalla moneta unica, mentre ad Atene è scattato il controllo dei capitali. L'euro, sulla scia di quanto visto nella notte in Asia, cede l'1,4% verso il dollaro a quota 1,101 e perde terreno verso lo yen (-2,5%) e la sterlina (-1,23%).

Ue: "Nessuna proposta di Juncker". Alle 12.45 conferenza stampa del presidente della Commissione
"Il presidente Juncker non presenterà alcuna nuova proposta" per la Grecia, ha affermato ufficialmente un portavoce della Commissione europea dopo la notizia fatta circolare dal commissario Ue agli Affari economici, Moscovici. La porta per il negoziato - aveva ancora detto - resta aperta. Io sono per una Grecia riformata nell'Eurozona, senza austerità". "Per coloro che vogliono sapere quale sarà il prossimo passo, - scrive su Twitter il rappresentante europeo - primo la Grecia dovrebbe rimanere nell'euro. Secondo, la porta è ancora aperta al negoziato sulle ultime proposte della Commissione".  Il presidente alle 12,45 terrà una conferenza
stampa nella sede dell'esecutivo europeo a Bruxelles.




Usa a Grecia e creditori: "Trovate una soluzione"
Che la situazione sia grave lo attestano anche i continui interventi da parte degli Stati Uniti. Questa notte il segretario al Tesoro Usa Jack Lew ha reso noto di aver chiamato ieri sera il premier ellenico Alexis Tsipras per dirgli che è nell'interesse della Grecia, dell'Europa e dell'economia globale trovare una soluzione che riporti Atene sulla strada delle riforme e della ripresa. Il ministro del Tesoro americano ha aggiunto che Washington segue da vicino la situazione greca, sottolineando l'importanza dell'impegno alle riforme greche e la discussione sul potenziale alleggerimento del debito. Il portavoce di Lew ha concluso ricordando la necessità che la Grecia compia i passi necessari per mantenere la stabilita' finanziaria prima del referendum del 5 luglio. Gli Usa chiedono quindi a Europa e Fondo Monetario di arrivare a un piano che riesca a mantenere Atene nell'euro. Fonti del governo Usa fanno sapere che nella giornata di ieri il segretario al Tesoro ha tenuto inoltre delle telefonate con la direttrice dell'Fmi Christine Lagarde e con i ministri delle Finanze di Germania e Francia per chiedere loro di "trovare una soluzione sostenibile che metta la Grecia sulla strada delle riforme e della ripresa all'interno dell'Eurozona". Lew ha notato l'importanza "per tutte le parti di continuare a lavorare per raggiungere una soluzione, inclusa una discussione sulla potenziale riduzione del debito per la Grecia" in vista del referendum del 5 luglio. Il portavoce del Tesoro Usa fa sapere inoltre che i funzionari del dipartimento sono in costante contatto con Atene e che Lew ha parlato al primo ministro Alexis Tsipras "diverse volte" nelle ultime due settimane. 

Colloquio Obama-Merkel
Anche il presidente Usa, Barack Obama, ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, sugli sviluppi della situazione in Grecia. I due leader, riferisce la Casa Bianca, hanno concordato che è "di cruciale importanza riprendere un cammino che consenta alla Grecia riforme e crescita all'interno dell'Eurozona. I team economici dei due capi di Stato resteranno in "stretto contatto" per "monitorare la situazione". 

Le scadenze di Atene
La Grecia deve restituire entro domani 1,6 miliardi al Fmi. Il 13 luglio scadono 450 milioni da rimborsare, ancora, a Washington. Quindi 3,5 miliardi alla Bce il 20 luglio. Infine, il 20 agosto, 3,2 miliardi di debito sovrano. ​

Bce mantiene stabili i fondi alle banche greche
"Continueremo a lavorare a stretto contatto con la Banca di Grecia e sosteniamo con fermezza l'impegno degli Stati membri di promettere di agire per affrontare le fragilita delle economie della zona euro", ha detto ieri pomeriggio il presidente della Bce Draghi dopo al decisione di mantenere stabili i fondi per le banche greche. Parole a cui hanno fatto eco quelle del governatore della Banca di Grecia, Yannis Stournaras, il quale ha fatto sapere che l'istituto, "in quanto membro dell'Eurosistema, prenderà tutte le misure necessarie per garantire la stabilità finanziaria per i cittadini greci in queste difficili circostanze". La Bce ha rivisto di giorno in giorno, da una settimana a questa parte, il livello di liquidità di emergenza per la Grecia, dopo l'intensificazione della fuga dei capitali dalle banche. Nel corso del fine settimana, per le strade del Paese si sono registrate lunghe code ai bancomat per ritirare denaro, fino a circa 400 milioni di euro, che si sommano cos8 ai quasi 4 miliardi di euro ritirati la settimana precedente. Atene deve rimborsare 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale entro marted8 30 giugno. Ma la rottura dei colloqui e l'impossiblita di giungere a un accordo con i creditori internazionali ha bloccato l'ultima tranche di aiuti di salvataggio da 7,2 miliardi, che avrebbe consentito ad Atene di ripagare all'Fmi il prestito ed evitare il default.

Banche chiuse fino al 6 luglio. I bancomat riapriranno nel pomeriggio, lunghe code agli sportelli
Questa mattina sono lunghissime le code agli sportelli bancomat dopo che ieri sera il premier greco Tspiras ha confermato, durante una conferenza stampa al termine della riunione d'emergenza del governo, che la Borsa di Atene e tutte le banche elleniche resteranno chiuse almeno fino al giorno del referendum del 5 luglio sulle proposte avanzate dai creditori. I bancomat riapriranno oggi pomeriggio con un limite di ritiro massimo 60 euro, tra che per gli stranieri o di chi e' in possesso di carte di credito emesse da istituti non ellenici. Dal limite di 60 euro per i greci sarà escluso il ritiro delle pensioni.
 
Tsipras: "Colpa della Bce"
È stato un intervento molto duro quello di Tsipras. Dopo aver riferito che è stata la stessa banca centrale ellenica a suggerire di chiudere banche e Borsa ha tuonato: "I tentativi di cancellare il processo democratico sono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa", ha detto Tsipras. Che accusa la Bce, ritenendola responsabile per la chiusura della Borsa e degli istituti di credito lunedì. Il premier ellenico su Twitter ha invitato la popolazione alla calma, sottolineando che "i depositi dei greci sono al sicuro" e "anche il pagamento di stipendi e pensioni sarà garantito".  "In queste ore critiche - dice Tsipras - l'unica cosa da temere è la paura stessa". 




"Nessuno fermerà il processo del referendum"
Né l'Eurotower né altri, dice Tsipras, "fermeranno il processo del referendum". Se i partner dell'Eurozona vogliono, afferma ancora, "possono dare alla Bce la libertà di ripristinare la liquidità delle banche anche stanotte stessa". La decisione di respingere la richiesta greca "per una breve estensione del programma", rileva, "è un atto senza precedenti per gli standard europei e mette in questione il diritto di un popolo sovrano di decidere". "La dignità del popolo greco - scrive ancora su twitter risponderà al ricatto e all'ingiustizia inviando un messaggio di orgoglio e speranza a tutta l'Europa".

File ai bancomat: lo spettro del default e banche pattugliate dalla polizia
Lo spettro del default greco fa già spavento e il fallimento dei negoziati tra Atene e creditori ha gettato in allarme milioni di cittadini che sono preoccupati per un possibile terremoto bancario. Le immagini delle code ai bancomat attestano i timori della popolazione sul fatto che i propri risparmi possano andare in fumo. Scene non inedite e che fanno ritornare in mente situazioni analoghe di altri Paesi che si sono trovati a far fronte a crack economici e finanziari che li hanno portati alla bancarotta. A iniziare dall'Argentina, che conta nella sua storia sette default sul debito estero e cinque su quello interno. Aumentano le misure di sicurezza e lo stato di allerta delle forze di polizia  nel timore di disordini, soprattutto nei pressi delle banche del paese. Il ministro per la protezione dei cittadini Yiannis Panousis ha incontrato i dirigenti della polizia per disporre misure come l'aumento dei servizi di pattuglia e il richiamo in servizio di tutti gli agenti.