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MONDO

Benedetto XVI

Pedofilia, l'analisi di Joseph Ratzinger: "Collasso morale della Chiesa dopo la rivoluzione del '68"

Il papa emerito Benedetto XVI ha deciso di pubblicare lo scritto, in 18 pagine, sul periodico tedesco Klerusblatt dopo "contatti" con il segretario di stato, Pietro Parolin, e con lo stesso Papa Francesco

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Negli anni '80 del novecento, sulla pedofilia "dovevano essere garantiti soprattutto i diritti degli accusati. E questo fino al punto di escludere di fatto una condanna. Il loro diritto alla difesa venne talmente esteso che le condanne divennero quasi impossibili". È l' 'atto di accusa' contro il "garantismo" nella Chiesa da parte del papa emerito Benedetto XVI nel documento 'Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali', di cui da' notizia il Corriere della sera.

Ratzinger ha deciso di pubblicare lo scritto, in 18 pagine, sul periodico tedesco Klerusblatt dopo "contatti" con il segretario di stato, Pietro Parolin, e con lo stesso Papa Francesco.

"Collasso morale"
Benedetto parla di un "collasso morale", che fa risalire alla "fisionomia della rivoluzione del 1968": "mi sono sempre chiesto come in questa situazione i giovani potessero andare verso il sacerdozio e accettarlo con tutte le sue conseguenze. Il diffuso collasso delle vocazioni sacerdotali in quegli anni e l'enorme numero di dimissioni dallo stato ecclesiastico furono una conseguenza di tutti questi processi".

Fu nello stesso periodo, a suo avviso, che comincio' "un collasso della teologia morale cattolica che ha reso inerme la Chiesa di fronte a questi processi della societa'". si tratta di un processo proseguito negli anni '70 e '80, quando la pedofilia è diventata "una questione scottante".

E "la Santa Sede sapeva di questi problemi", sebbene non in dettaglio. Il papa emerito spiega che Giovanni Paolo II operò per arginare quella che ha ritenuto una deriva pericolosa. Conclude ringraziando il suo successore, Francesco, "per tutto quello che fa".