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MONDO

Seconda giornata del summit

Pedofilia, il dolore delle vittime al vertice voluto da papa Francesco in Vaticano

Le testimonianze di infanzie e adolescenze rubate hanno segnato la prima giornata dell'incontro su 'La Protezione dei Minori nella Chiesa'. L'appello del papa: "I fedeli ci chiedono misure concrete". Il cardinale Bassetti: dolore per chi non ha la forza di parlare

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Si è aperta la seconda giornata del summit sul tema della pedofilia nella Chiesa, cui partecipano i rappresentanti dei vescovi di tutto il mondo. Ieri l'apppello di papa Francesco, che ha invocato "misure concrete" contro gli abusi, e le testimonianze di alcune vittime. A cui si aggiunge la rivelazione di don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco: "Anche io abusato dai sacerdoti in seminario".

La testimonianza del dolore
Le manipolazioni, le violenze, gli insulti, le umiliazioni da parte di uomini di Chiesa. Nelle testimonianze delle vittime ascoltate durante la prima giornata il vertice contro la pedofilia in Vaticano trasuda tutto il dolore delle infanzie e delle adolescenze rubate. Impossibile restare indifferenti: "Qualcuno ha pianto", confessa mons. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente dei vescovi d'Europa, intercettato in una pausa dai lavori.  

C'è una donna africana coinvolta in una relazione perversa con un prete per 13 anni. Iniziò tutto quando era quindicenne. Non era una bambina, ma quello che le è successo ha dell'incredibile: per tre volte è rimasta incinta e per tre volte è stata costretta ad abortire. Aveva paura di lui, a ogni rifiuto veniva picchiata. Il sacerdote l'aveva resa completamente dipendente a livello economico. La ragazza non aveva il diritto di avere dei fidanzati: ogni volta che ne aveva uno e lui veniva a saperlo, tornavano le botte: "Sento di avere una vita distrutta". 

Poi arrivano le parole di un uomo cileno, che racconta di quanto sia stato complicato compiere il passo della denuncia: "la cosa più difficile". E, una volta trovato il coraggio, ecco il colpo di grazia: "Mi hanno trattato da bugiardo, mi hanno voltato le spalle e mi hanno detto che io, e altri, eravamo nemici della Chiesa". È uno schema diffuso un po' in tutto il mondo. Le vittime che avrebbero bisogno di rispetto e di cura, spesso trovano solo derisione: "Bisogna farci guarire, esserci vicini, bisogna accompagnarci. Voi siete i medici dell'anima e tuttavia, salvo rare eccezioni, vi siete trasformati in assassini dell'anima. Quale terribile contraddizione", denuncia. 

Quindi parla un uomo asiatico che ha subito aggressioni seriali, violentato per oltre cento volte. A distanza di decenni, deve convivere con traumi e flashback continui, come in un incubo infinito. Anche per lui il problema sono stati i superiori generali: "Ogni volta che ne parlavo hanno regolarmente coperto gli abusatori e questo a volte mi uccide". In Oriente, dice, il fenomeno è una bomba a orologeria. Quindi la sua richiesta ai capi di tutti i vescovi: "Se volete salvare la Chiesa, dobbiamo darci una mossa e indicare gli autori. Con nome e cognome".  

Bassetti: dolore per chi non ha la forza di parlare 
"La sofferenza più grande" è "pensare che in fondo le vittime che hanno esternato gli abusi sessuali subiti non sono che una minoranza, perché tante altre sono impaurite e non troveranno mai il coraggio di parlare", dice il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, intervistato da Repubblica al termine del primo giorno dell'incontro in Vaticano sulla protezione dei minori. Bassetti spiega che le testimonianze di chi è stato abusato "aiuteranno altri a uscire allo scoperto. Anche a loro vanno il mio pensiero e la mia preoccupazione. Sono ferite profonde, che lasciano strascichi sia da un punto di vista umano sia cristiano". 

L'appello di papa Francesco
Papa Francesco ha aperto il vertice ricordando ai presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo, convocati fino a domenica in Vaticano, che i fedeli si attendono "non semplici e scontate condanne, ma misure concrete ed efficaci da predisporre". 

"Grava sul nostro incontro il peso della responsabilità pastorale ed ecclesiale che ci obbliga a discutere insieme, in maniera sinodale, sincera e approfondita su come affrontare questo male che affligge la Chiesa e l'umanità", ha detto Jorge Mario Bergoglio nel breve indirizzo di apertura dell'incontro su "La Protezione dei Minori nella Chiesa". "Il santo Popolo di Dio ci guarda e attende da noi non semplici e scontate condanne, ma misure concrete ed efficaci da predisporre: ci vuole concretezza", ha sottolineato il Pontefice argentino. "Iniziamo, dunque, il nostro percorso armati della fede e dello spirito di massima parresia, di coraggio e concretezza".

Il papa ha fatto distribuire "come sussidio" alcuni "importanti criteri, formulati dalle diverse Commissioni e Conferenze Episcopali. "Sono delle linee-guida per aiutare la nostra riflessione che vi verranno consegnate. Sono un semplice punto di partenza che viene da voi e torna a voi, e che non toglie la creatività di questo incontro", ha spiegato.

"Chiedo allo Spirito Santo di sostenerci in questi giorni e di aiutarci a trasformare questo male in un'opportunità di consapevolezza e di purificazione", ha concluso il Papa. "La Vergine Maria ci illumini per cercare di curare le gravi ferite che lo scandalo della pedofilia ha causato sia nei piccoli sia nei credenti".