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MONDO

Caso marò, stop alle operazioni antipirateria

Pinotti: mai più militari sulle navi mercantili

L'Italia non parteciperà più alle operazioni antipirateria della Nato, né imbarcherà militari sulle navi mercantili italiane per proteggerle contro gli attacchi. Ad annunciarlo è il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che ricorda la vicenda dei due marò in attesa di processo in India. Sul caos in Libia: l'Italia ha azzerato la propria presenza a causa dei rischi per la sicurezza, ma è pronta a giocare un ruolo importante nell'ambito di una iniziativa dell'Onu.

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Non ci saranno più casi come quello dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. "Intendiamo terminare l'impiego dei nuclei militari di protezione imbarcati sulle navi mercantili", ha detto il ministro della Difesa, nell’audizione davanti alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. Roberta Pinotti ha spiegato che si è anche deciso di mettere fine alla "nostra partecipazione alla operazione antipirateria Nato",  considerata “la diminuzione degli attacchi dei pirati" e il sempre più esteso ricorso alla “difesa dei mercantili con squadre fornite da compagnie private di sicurezza".  "Il Governo - ha proseguito il ministro - ha ascoltato le più recenti deliberazioni del Parlamento, in particolare quelle che richiedevano di riesaminare le scelte relative alla nostra partecipazione alle attività di contrasto in relazione allo sviluppo nella vicenda dei Fucilieri di Marina". 

Azzerata la presenza italiana in Libia
Il ministro Pinotti ha poi parlato del caos libico. A causa del peggioramento della situazione della sicurezza "si è reso necessario un temporaneo azzeramento della presenza nazionale" in Libia, ha detto nell'informativa.  Ma l'Italia  "è pronta a tornare a giocare un ruolo di rilievo in una futura, eventuale iniziativa della Comunità internazionale che fosse volta alla stabilizzazione e alla ricostruzione istituzionale del Paese". Poi ha precisato:  Roma "non intende farlo da sola, ma solo in un quadro di piena legittimità internazionale, sancito dalle Nazioni Unite e sostanziato dalle Organizzazioni regionali". 

Terrorismo, più navi e aerei nel Mediterraneo 
"Il Nord Africa deve rappresentare la prima delle nostre preoccupazioni", ha rilevato Roberta Pinotti, che ha annunciato il rafforzamento della presenza militare italiana nel Mediterraneo. "A seguito dell'aggravarsi della minaccia terroristica, resa di drammatica evidenza anche dagli eventi di ieri in Tunisia, si è reso necessario un potenziamento del dispositivo aeronavale dispiegato nel Mediterraneo centrale", con l'obiettivo di "tutelare gli interessi nazionali, oggi esposti a crescenti rischi determinati dalla presenza di entità estremiste, e assicurare coerenti livelli di sicurezza marittima".