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ITALIA

Expo 2015

Pisapia: Expo non è il Mose Siamo già in attivo

Il sindaco di Milano in audizione in commissione comunale insieme all'ad della società Giuseppe Sala, che esprime soddisfazione sulla bozza del decreto in discussione in Cdm

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Il sindaco Pisapia (foto Ansa)
Milano
Nel giorno del decreto che assegna pieni poteri di controllo al capo dell'Authority Raffele Cantone - provvedimento le cui radici sono riconducibili proprio allo scandalo Expo - il sindaco di Milano ridimensiona la portata del caso. "Non è il Mose" ha detto Pisapia, facendo riferimento alla recente inchiesta veneta e poi "siamo già in attivo". Intanto l'ad della società Giuseppe Sala, esprime soddisfazione per il decreto sul tavolo dei Consiglio dei ministri. Un testo, ha detto Sala, che  "va nell'interesse di Expo"

"Non è il Mose. La c'era un verminaio, qui è stata scoperta una persona e subito beccata" ha detto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia parlando alla Commissione del Consiglio comunale insieme al commissario unico Giuseppe Sala. Pisapia ha nuovamente ribadito che fino a ottobre 2013 Angelo Paris, il manager di Expo arrestato dalla magistratura nell'inchiesta sugli appalti, "ha operato positivamente e si è comportato correttamente".

"A fronte di 1,3 miliardi di investimenti pubblici sono già arrivati oltre un miliardo dai Paesi partecipanti e 400 milioni da privati. E quindi siamo già in attivo" ha spiegato Pisapia aggiungendo che i controlli e i protocolli di legalità messi a punto per evitare infiltrazioni mafiose nell'esposizione universale "sono serviti e serviti tanto". A dimostrarlo ci sono le "numerose interdittive" fatte dalla Prefettura. "Numerose ditte - ha spiegato - sono state allontanate perché c'erano elementi concreti. Quindi il tentativo c'è stato, ma un tentativo fallito ".