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MONDO

L'atleta olimpico rischia fino a 25 anni di carcere

Pistorius in tribunale: "Reeva è morta tra le mie braccia"

"Non avevo l'intenzione di uccidere Reeva, signor giudice, né nessun altro", ha dichiarato in aula Oscar Pistorius. Terzo giorno di udienza al tribuale di Pretoria e Pistorius, accusato dell'omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp,  torna sul banco dei testimoni

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Pistorius piange in tribunale (ansa)
Pretoria, Sudafrica
"Reeva è morta tra le mie braccia. Ho controllato se respirasse ancora, ma non respirava. Ho sentito il suo sangue scorrere su di me". Continua in tribunale a Pretoria la testimonianza di Oscar Pistorius, trasmessa in diretta tv.  Oggi è il terzo giorno di udienza e l'atleta sudafricano, accusato dell'omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp avvenuto nella notte fra il 13 e il 14 febbraio del 2013, torna sul banco dei testimoni. Ieri Pistorius, descrivendo i momenti in cui, secondo la sua versione, ha scoperto di avere ucciso Reeva per errore dopo averla scambiata per un ladro è scoppiato in lacrime e l'udienza è stata aggiornata.

Oggi, ad interrogare il campione paralimpico è ancora il capo del team della difesa, Barry Roux, ma il racconto potrebbe anche essere sottoposto a contraddittorio con domande da parte del procuratore Gerrie Nel. L'accusa sostiene che Pistorius non abbia ucciso Steenkamp per errore ma intenzionalmente, a seguito di una lite. Pistorius, accusato di omicidio premeditato rischia fino a 25 anni di carcere.

"Non avevo l'intenzione di uccidere Reeva, signora giudice, né nessun altro", ha dichiarato in aula Oscar Pistorius. L'atleta olimpico ha sempre sostenuto di aver sparato temendo che fossero entrati ladri in casa.