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ECONOMIA

Primo maggio, le celebrazioni al Quirinale

Poletti conferma l'impegno del governo sul lavoro: Al via il piano 'Garanzia giovani'

"Colgo l'occasione per ribadire l'impegno del governo sul tema del lavoro". Inizia così l'intervento del ministro del Lavoro Giuliano Poletti nel corso della cerimonia per la festa del Lavoro alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano

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Il ministro del Lavoro Poletti
Roma
"Proprio oggi parte il piano nazionale 'Garanzia Giovani'. Colgo l'occasione per ribadire l'impegno del governo sul tema del lavoro". Inizia così il ministro Giuliano Poletti durante la cerimonia per la festa del Primo Maggio alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Presenti anche la presidente della Camera Laura Boldrini e il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano.

Poletti: "Capisco Cgil, ma io pragmatico"
Poletti spiega di comprendere le critiche del leader Cgil, Camusso, sulla disoccupazione. Ma, parlando a 'Radio anch'io',si dice convinto che "bisogna guardare i dati". "Io sono pragmatico". "La disoccupazione è figlia della crisi e la combattiamo solo con la ripresa".

Le garanzie sul piano "Garanzia Giovani"
Poi torna sul piano 'Garanzia Giovani' del governo, che parte oggi e assicura: gli 1,5 miliardi di euro destinati al progetto "verranno spesi tutti" e non rimarranno a Bruxelles come per altri fondi Ue. E "speriamo di aumentarli".

Le critiche dei sindacati
"Io da ministro del lavoro incontro sistematicamente le parti sociali. Il punto che ci si propone è trovare modalità on line per far sì che arrivino tutte le opinioni sul tavolo", ha detto il ministro in merito alla critiche dei sindacati sulla consultazione on line aperta a tutti, avviata dal governo sulla riforma della Pa: "La storia italiana è la tutela puntuale di specifici interessi. C'è un interesse legittimo dei lavoratori e quello dei cittadini. Bisogna trovare modalità con cui tutti gli interessi in campo possono esprimersi", "senza sbandamenti su un versante o un altro". Per Poletti quindi la mediazione sindacale non è finita ma non c'è più l'idea "che sia l'unico confronto che decide o influenza il decisore. Il Governo pensa che ci sia bisogno di cambiare le regole". Anche in sindacato, come tutte le organizzazioni di massa che fanno rappresentanza deve rinnovarsi, conclude, tenendo conto "dell'innovazione e della tecnologia".