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ECONOMIA

Lavoro

Poletti: stretta sui voucher, li usino solo le famiglie

"Fortemente sostenuta" la tesi della limitazione dello strumento alle famiglie escludendo le imprese e la pubblica amministrazione

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L'uso dei voucher nel prossimo futuro potrebbe essere limitato alle famiglie escludendo le imprese dall'utilizzo dei buoni per il lavoro accessorio: il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha sintetizzato così oggi la sua opinione sulla necessità di modificare lo strumento e riportarlo alla sua funzione originaria. Il giro di vite quindi potrebbe essere più stretto di quello ipotizzato finora, avvicinandosi a quello contenuto in alcune proposte in Parlamento come quella del presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano.

E lo stesso Damiano oggi dopo la riunione della Commissione sulla materia ha detto che è "fortemente sostenuta" la tesi della limitazione dello strumento alle famiglie escludendo le imprese e la pubblica amministrazione. Una soluzione "aberrante" per Maurizio Sacconi, omologo di Damiano al Senato.

"Penso che la norma sui voucher - ha detto il ministro - vada modificata e che ne vada drasticamente limitato l'uso. Penso che vadano usati dalle famiglie per piccoli lavori e non dalle imprese, che hanno i contratti di lavoro". Il cambiamento significherebbe il crollo dell'uso dei voucher, dato che tra il 2008 e la prima metà del 2016 per i servizi domestici sono stati usati solo il 3,3% dei buoni (e la percentuale è in diminuzione) mentre il 5,8% è stato usato per servizi di giardinaggio e pulizia.

Il ministro ha spiegato la sua posizione a margine della presentazione dei dati sulle ispezioni nel 2016, con 191.614 aziende controllate (in modo mirato) e una percentuale di irregolarità riscontrata del 63% (120.738 aziende). I lavoratori irregolari scoperti sono stati 186.027, un terzo dei quali totalmente in nero. E' stata accertata un'evasione di contributi e premi di 1,1 miliardi, dato in linea con quello del 2015.

Si discute sulla modifica dei voucher nel tentativo di evitare il referendum promosso dalla Cgil e ammesso dalla Corte Costituzionale.