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TECH

Polizia Usa come 'Minority Report': prevedere i crimini con il pc

Conto alla rovescia per il primo test a Pittsburgh in ottobre

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Una scena da "Minority Report"
Prevedere i crimini, come nel film di Spielberg 'Minority Report', potrebbe diventare possibile. Non è fantascienza, né tantomeno preveggenza. Bensì un software 'predittivo', Crime Scan, messo a punto dalla Carnegie Mellon University sulla base di algoritmi che operano su diverse informazioni: dalle notizie di reati avvenuti in determinate zone, ai profili dei criminali su Facebook, alle chiamate al numero d'emergenza. Inizierà ad essere sperimentato dalla polizia di Pittsburgh a partire da ottobre.

Pittsburgh, in Pennsylvania, ha uno dei tassi di criminalità più alti degli Stati Uniti. E Homewood, uno dei suoi quartieri più violenti, è stato selezionato per testare il programma di "polizia predittiva". Tutte le auto della polizia che pattugliano il quartiere saranno munite di computer portatili con cui gli agenti potranno visualizzare le mappe dei luoghi dove con tutta probabilità si verificherà un crimine.

CrimeScan non arriverà a predire il futuro, ma sarà in grado effettivamente di prevedere dove i crimini stanno per avvenire e potra' contribuire, secondo i ricercatori, a ridurre i tassi di criminalità e ad aiutare la polizia a formulare analisi più oggettive. Programmi più o meno simili sono stati adottati da diverse città americane e stanno prendendo piede anche nel resto del mondo.

In Italia, precisamente a Milano, la Polizia di Stato già da qualche anno sta sperimentando un sistema simile. Si chiama Key crime e si tratta di un software che permette di raccogliere i dati degli episodi criminosi, di confrontarli tra loro per cercare analogie e individuare il colpevole di un crimine. "Quando si verifica un crimine - spiega Maria Josè Falcicchia, Dirigente dell'Ufficio Prevenzione Generale della Polizia di Stato a Milano - due nostri uomini arrivano sul posto, raccolgono tutte le informazioni utili, come luogo, testimonianze, foto, filmati. Successivamente, le informazioni vengono inserite nel sistema che le elabora e collega i fatti, creando la serialità, ovvero quella che ci permette di arrestare il criminale che ha commesso non uno ma svariati crimini".

E' un sistema sperimentato, il cui risultato è stato l'abbattimento concreto sul territorio di furti e rapine: "Ci ha permesso di arrestare criminali con alle spalle una storia di diversi reati e negli anni siamo riusciti ad avere un trend con dati in fortissimo ribasso", spiega ancora Falcicchia. "Di ogni rapinatore seriale che viene arrestato, viene interrotta la capacità di delinquere. Non solo, grazie al Key crime - conclude - il colpevole sconta la pena per tutti i reati commessi in quanto con questo sistema è possibile attribuirgli anche altri colpi rimasti a carico di ignoti".