MONDO
I ragazzi di Kazimierz
Un concerto dei figli della Polonia di oggi in attesa dell'appuntamento di Roma
Ci sono voluti giorni di prove, ma alla fine il concerto è pronto. I ragazzi della banda suonano il Misericordia Dei in modo soddisfacente per il giovane e inflessibili direttore Lukasz. Alla messa solenne si presentano con le divise, e il coro, e il Santuario della Madonna, sulla montagna di Beskid risuona di musica e preghiere. Poi è il momento di riunirsi, sulle panche del piazzale, per gli ultimi accordi: ci vediamo domani alle 15.00, portate acqua e panini, ancora non si sa se avremo accesso a Piazza San Pietro – qualche monsignore polacco in Vaticano sta intercedendo – il problema vero è dove parcheggiare l’autobus, ah! Roma..
All’appuntamento arrivano tutti insieme; si crea subito il parapiglia, un ingorgo di valige e stendardi e custodie di bassi tuba. Occupano spazio anche le ceste di pane portate da Andrej il fornaio e due valige di sandwich offerte da Luzyna, sarta, che ha anche confezionato e stirato le camicie nuove per Don Piotr, guida turistica e spirituale del torpedone.
Don Stanislao Oskwarek, salesiano, custode del Santuario, recita la preghiera del viaggiatore. Benedice tutti con un grande aspersorio e subito arriva la pioggia, come ogni giorno a quest’ora – e ogni volta ci ha portato fortuna.
Molte delle persone incontrare in questi giorni cominciano a essere familiari. Dorota Walasek, insegnante e corista sfoggia il suo inglese, ha voglia di raccontare. Kazimierz, che ha aperto la sua antica casa in legno piena di musica alle telecamere di Rainews24, guarda con affetto i suoi ragazzi: a 63 anni, ferroviere in pensione, ora dedica tutto il suo tempo alla musica e all’orchestra: “Alcuni di questi ragazzi hanno un talento eccezionale – dice – e io amo stare con loro”. Poi si commuove parlando di Giovanni Paolo II: “Wojtyla Santo! – esclama – e io che me lo ricordo quando mi ha dato la Cresima!”.
I ragazzi di Kazimierz sono giovanissimi: Marta Mrzyglod, secondo conduttore dell’orchestra, minuta e riccia, con uno sguardo romantico – infatti adora Chopin, manco a dirlo - studia alla scuola d’arte e vuole insegnare musica e dirigere i bambini.
I maschietti, più spavaldi: Adam Jakubiec, 16 anni, sogni da atleta: fa body buidilng e vuole diventare un professionista. Simon Kotarba 23, lavora in fabbrica, suona la tromba, vuole una grande casa e una Porsche Carrera. E Arkadiusz Gluza? Lavora in banca, si vanta di guadagnare già molto ma vorrebbe mollare tutto e girare il mondo.
Progetti chiari, idee e valori nelle ragazze: Kinga Sikora, 18 anni flautista, un futuro da farmacista, per amore della chimica e dell’aiuto alle persone. Agnieszka Medrala ,19 anni, clarinetto, vuole andare a vivere in Germania, dove il futuro è promettente. Magda Kus e Justina Fijak, 20 anni: un buon lavoro, gli amici e una grande famiglia.
Figli di grandi famiglie come quella incontrata a Sczyrck: Kazimira , nonna a 52 anni, nonna di una famiglia felice, nella casa dove vivono la madre Elisabetha, 77 anni, bisnonna, il figlio Lukasz, 28 e i nipoti Michal, 5 anni e Cristoforo, 3 anni.
Figli della Polonia di oggi: europea, moderna, in crisi economica dopo un periodo di crescita. Questi ragazzi Wojtyla l’hanno conosciuto appena: loro erano bambini e lui era già anziano e malato. Eppure ripetono: la persona più importante della mia vita, una guida. Tra i libri, la musica, i sogni di ragazzi, l’attesa del futuro, vogliono essere a Roma.
All’appuntamento arrivano tutti insieme; si crea subito il parapiglia, un ingorgo di valige e stendardi e custodie di bassi tuba. Occupano spazio anche le ceste di pane portate da Andrej il fornaio e due valige di sandwich offerte da Luzyna, sarta, che ha anche confezionato e stirato le camicie nuove per Don Piotr, guida turistica e spirituale del torpedone.
Don Stanislao Oskwarek, salesiano, custode del Santuario, recita la preghiera del viaggiatore. Benedice tutti con un grande aspersorio e subito arriva la pioggia, come ogni giorno a quest’ora – e ogni volta ci ha portato fortuna.
Molte delle persone incontrare in questi giorni cominciano a essere familiari. Dorota Walasek, insegnante e corista sfoggia il suo inglese, ha voglia di raccontare. Kazimierz, che ha aperto la sua antica casa in legno piena di musica alle telecamere di Rainews24, guarda con affetto i suoi ragazzi: a 63 anni, ferroviere in pensione, ora dedica tutto il suo tempo alla musica e all’orchestra: “Alcuni di questi ragazzi hanno un talento eccezionale – dice – e io amo stare con loro”. Poi si commuove parlando di Giovanni Paolo II: “Wojtyla Santo! – esclama – e io che me lo ricordo quando mi ha dato la Cresima!”.
I ragazzi di Kazimierz sono giovanissimi: Marta Mrzyglod, secondo conduttore dell’orchestra, minuta e riccia, con uno sguardo romantico – infatti adora Chopin, manco a dirlo - studia alla scuola d’arte e vuole insegnare musica e dirigere i bambini.
I maschietti, più spavaldi: Adam Jakubiec, 16 anni, sogni da atleta: fa body buidilng e vuole diventare un professionista. Simon Kotarba 23, lavora in fabbrica, suona la tromba, vuole una grande casa e una Porsche Carrera. E Arkadiusz Gluza? Lavora in banca, si vanta di guadagnare già molto ma vorrebbe mollare tutto e girare il mondo.
Progetti chiari, idee e valori nelle ragazze: Kinga Sikora, 18 anni flautista, un futuro da farmacista, per amore della chimica e dell’aiuto alle persone. Agnieszka Medrala ,19 anni, clarinetto, vuole andare a vivere in Germania, dove il futuro è promettente. Magda Kus e Justina Fijak, 20 anni: un buon lavoro, gli amici e una grande famiglia.
Figli di grandi famiglie come quella incontrata a Sczyrck: Kazimira , nonna a 52 anni, nonna di una famiglia felice, nella casa dove vivono la madre Elisabetha, 77 anni, bisnonna, il figlio Lukasz, 28 e i nipoti Michal, 5 anni e Cristoforo, 3 anni.
Figli della Polonia di oggi: europea, moderna, in crisi economica dopo un periodo di crescita. Questi ragazzi Wojtyla l’hanno conosciuto appena: loro erano bambini e lui era già anziano e malato. Eppure ripetono: la persona più importante della mia vita, una guida. Tra i libri, la musica, i sogni di ragazzi, l’attesa del futuro, vogliono essere a Roma.