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MONDO

Oggetto di forte tensioni con l'Unione europea

Polonia: Il Capo dello Stato firma la controversa legge sui media

Il presidente polacco Andrzej Duda ha firmato la controversa legge sui media, oggetto di scontro con l'Unione europea. Per il presidente della Commissione Juncker è improbabile che l'Ue imporrà sanzioni e spera che i colloqui fra Bruxelles e Varsavia possano risolvere la questione

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Bruxelles
Il presidente polacco Andrzej Duda ha firmato la controversa legge sui media voluta dal partito di destra al governo del leader Jaroslaw Kaczynski, oggetto di scontro con l'Unione europea.

La legge, che rafforza il controllo del governo sulla tv di Stato TVP e sulla radio polacca, è stata approvata dal Parlamento prima della fine del 2015 ed era già stata contestata dalla Commissione Ue, con una lettera inviata dal vicepresidente Frans Timmermans al ministro degli Esteri, e da diverse associazioni giornalistiche internazionali.

La nuova legge scioglie con effetto immediato tutti gli organi direttivi della tv e della radio pubblica e affida al ministro del Tesoro il potere di nominare i nuovi responsabili senza concorsi e senza rispondere al Consiglio audiovisivo come invece succedeva finora. A causa di questa legge sei giorni fa si sono già dimessi i capi dei canali della tvp. La norma, inoltre, obbligherà i media di competenza pubblica a seguire la linea ufficiale stabilita dal governo e a inserire contenuti di storia della Polonia.

La nuova legge ha avuto un iter parlamentare record per i tempi brevissimi di approvazione: presentata dal Pis per la prima lettura nella camera bassa il 28 dicembre, è stata accolta nonostante le forte proteste della opposizione il 30 dicembre e poi riconfermata senza nessuna variazione dal Senato (sempre con la maggioranza assoluta del Pis) che l'ha votata nella giornata di San Silvestro. Nonostante inviti e richiami europei non vi è stata nessuna consultazione sociale sulla proposta. 

In difesa della libertà di espressione in Polonia è stata indetta, attraverso Facebook, dal Comitato di difesa della democrazia (un'espressione della società civile, fondata circa un mese fa) una nuova serie di manifestazioni. 

Duda, oggi, ha firmato anche la legge sul corpo del servizio civile che facilita le nuove nomine - sempre senza concorsi - per le cariche pubbliche e un'altra legge che ha deciso che i bambini polacchi saranno mandati a scuola all'età di sette anni e non più a sei.

Appena il Parlamento aveva approvato la nuova legge sui media, il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans aveva scritto una lettera ai ministri della Giustizia e degli Esteri polacchi esprimendo preoccupazione per la libertà di stampa nel loro Paese e chiedendo assicurazione che la nuova legislazione rispetti i principi dell'Unione europea sui diritti dei media. Il vice di Juncker, Timmermans ha fatto sapere, successivamente, che non c'è stata alcuna risposta.

Oggi il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker ha detto che è improbabile che l'Unione europea imporrà sanzioni alla Polonia per le due leggi ampiamente criticate approvate dal nuovo governo polacco di destra e spera che i colloqui fra Bruxelles e Varsavia serviranno a risolvere la questione. L'altra nuova legge controversa è quella che regolamenta il funzionamento della Corte costituzionale.

La Commissione Ue, la prossima settimana, discuterà della vicenda e un funzionario comunitario ha invitato ad avviare una procedura di supervisione, nota come articolo 7 del Trattato dell'Unione europea, che potrebbe portare alla sospensione del diritto di Varsavia nel blocco a 28. Ipotesi appunto che Juncker considera improbabile.

I legami fra Polonia e Ue sono diventati più tesi da quando il partito polacco attualmente al governo, Legge e giustizia, ha vinto le elezioni a ottobre scorso e si è mosso rapidamente per portare i media di Stato sotto il diretto controllo del governo. 

Proteste giungono oltre che dall'Unione europea, che il 13 gennaio discuterà sulla situazione creata dal governo di Varsavia, anche dalle organizzazioni internazionali dei giornalisti. Il 18 gennaio, alla vigilia del dibattito sulla Polonia annunciato dal Parlamento europeo, Duda sarà a Bruxelles. Per la prima volta da capo dello Stato incontrerà Donald Tusk, ex premier polacco ed ora presidente dell'Ue.