MONDO
Solo il diavolo lo sa
Polonia contro Netflix: la docu-serie sull'Olocausto riscrive la storia

La Polonia ha presentato una lamentela a Netflix, contestando la serie-documentario sull'Olocausto 'The Devil Next Door' (Solo il diavolo lo sa), che "riscrive la storia" dando una mappa "sbagliata".
Il premier Mateusz Morawiecki ha chiesto al popolare servizio di streaming e di produzione statunitense di correggere "il terribile errore" che, afferma, sarebbe stato "commesso volontariamente".
Una consulente della compagnia in Polonia ha dichiarato che la questione viene "trattata come una priorità", annunciando che la sede centrale diffonderà una nota in proposito. "Netflix non intendeva offendere nessuno o mettere in dubbio alcun valore", ha detto.
Il museo memoriale di Auschwitz ha precisato, su Twitter, che le informazioni storiche e geografiche nel documentario sui luoghi dove si trovavano i campi di sterminio nazisti sono "semplicemente sbagliati".
Una mappa usata nella serie mostra i campi di concentramento costruiti dai nazisti tedeschi durante la Seconda guerra mondiale all'interno dei confini dell'attuale Polonia, frontiere che furono però stabilite dopo la fine del conflitto.
In realtà i campi furono costruiti nel territorio occupato dopo l'invasione del settembre 1939.
"Non solo la mappa è sbagliata, ma spinge gli spettatori a credere che la Polonia sia stata responsabile della creazione e del mantenimento dei campi, e di commettere i crimini accaduti al loro interno", ha detto ancora Morawiecki nella lettera inviata a Reed Hastings, amministratore delegato di Netflix.
"Siccome il mio Paese non esisteva a quel tempo come Stato indipendente, e milioni di polacchi furono assassinati in quei luoghi, questo elemento di 'The Devil Next Door' non fa altro che riscrivere la storia", ha aggiunto.
Il premier Mateusz Morawiecki ha chiesto al popolare servizio di streaming e di produzione statunitense di correggere "il terribile errore" che, afferma, sarebbe stato "commesso volontariamente".
Una consulente della compagnia in Polonia ha dichiarato che la questione viene "trattata come una priorità", annunciando che la sede centrale diffonderà una nota in proposito. "Netflix non intendeva offendere nessuno o mettere in dubbio alcun valore", ha detto.
Il museo memoriale di Auschwitz ha precisato, su Twitter, che le informazioni storiche e geografiche nel documentario sui luoghi dove si trovavano i campi di sterminio nazisti sono "semplicemente sbagliati".
Una mappa usata nella serie mostra i campi di concentramento costruiti dai nazisti tedeschi durante la Seconda guerra mondiale all'interno dei confini dell'attuale Polonia, frontiere che furono però stabilite dopo la fine del conflitto.
In realtà i campi furono costruiti nel territorio occupato dopo l'invasione del settembre 1939.
"Non solo la mappa è sbagliata, ma spinge gli spettatori a credere che la Polonia sia stata responsabile della creazione e del mantenimento dei campi, e di commettere i crimini accaduti al loro interno", ha detto ancora Morawiecki nella lettera inviata a Reed Hastings, amministratore delegato di Netflix.
"Siccome il mio Paese non esisteva a quel tempo come Stato indipendente, e milioni di polacchi furono assassinati in quei luoghi, questo elemento di 'The Devil Next Door' non fa altro che riscrivere la storia", ha aggiunto.