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EUROPA

Mateusz Morawiecki

Premier polacco: "E' sbagliato ancorare i fondi Ue al rispetto dello stato di diritto"

Morawiecki: "Bruxelles vuole colpire la Polonia. Il meccanismo per Recovery sullo stato di diritto apre la porta a interpretazioni pericolose"

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"Temo che la questione del meccanismo dello stato di diritto, dietro a cui si nascondono decisioni politiche arbitrarie, possa portare ad animosità tra gli Stati, mettere in discussione la fiducia reciproca e disturbare le relazioni tra i partner". Per il premier polacco Mateusz Morawiecki, intervistato da "La Stampa", "vale la pena domandarsi se per caso non ci siano alcuni Paesi che non hanno interesse che il Recovery Fund inizi davvero a funzionare e cercano un pretesto per silurarlo. Sono coloro che vogliono contribuire il meno possibile al bilancio comune, pur godendo maggiormente del mercato unico".

Interpretazioni pericolose
"Il meccanismo elaborato apre la porta a interpretazioni pericolose, dà grande potere e discrezionalità a entità prive di legittimità democratica o quanto meno a soggetti con un significativo deficit democratico rispetto ai parlamenti nazionali. Questa è una minaccia per ogni stato membro e, in futuro, per tutta la Ue".

I nostri cittadini attendono risposte
"L'entrata in vigore del quadro finanziario dell'Ue approvato a luglio insieme al Next Generation Eu è di primaria importanza. E i nostri cittadini si aspettano risposte". A 48 ore dal vertice Ue, il premier polacco che da settimane ha i riflettori di tutta Europa puntati addosso - insieme all'alleato ungherese Viktor Orban - per aver imposto il veto al budget Ue (1.800 miliardi di euro), e bloccato anche l'erogazione dei fondi per far fronte ai danni del Covid - afferma che "nella Ue ci sono spesso controversie o posizioni divergenti", eppure garantisce, "abbiamo meccanismi che hanno sempre permesso di raggiungere accordi".

Il nocciolo della questione
Il nodo delle sanzioni finanziarie relative al non rispetto dello stato di diritto, secondo il premier polacco,  "continua a essere utilizzato come strumento dei negoziati sui fondi". Poi Morawiecki precisa: "Oggi questo meccanismo arbitrario, motivato politicamente, è diretto contro Polonia o Ungheria. Ma che garanzia abbiamo che domani non venga diretto contro l'Italia o un altro paese che si oppone alla volontà politica delle istituzioni di Bruxelles? I trattati rispettano e tutelano la sovranità, mentre il nuovo meccanismo costituisce la sua violazione e una sua importante limitazione. Ecco perché tutto ciò porta a un veto, ma non all'indebolimento dell'Ue. Questa anzi è una valvola di sicurezza indispensabile per l'esistenza dell'Unione".

Siamo diversi
Quindi il premier polacco sottolinea: "Nonostante la continua enfasi sull'importanza delle diversità, la Ue non riesce ad accettare le differenze dei sistemi legali e costituzionali radicati nelle tradizioni dei diversi Paesi. La comunità è costituita da diversi modelli di democrazia, perché le nazioni europee sono diverse l'una dall'altra. Ed è questa diversità a essere una risorsa per l'Europa, non una maledizione".