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ITALIA

Il dl urgenze

Ponte di Genova: il decreto al Colle, alla Camera da lunedì 22 ottobre. Toti: "Non ci siamo"

Il governatore della Liguria: "La dotazione finanziaria è largamente insufficiente per tutto quello che c'è da fare"

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Misure per le aree terremotate di Ischia e dell'Italia centrale, norme sul superamento dell'emergenza in Lombardia legata ai fanghi da depurazione e sulla sanita' (con l'incompatibilita' tra ruolo di commissario regionale per la sanita' e qualsiasi incarico istituzionale presso la Regione soggetta a commissariamento). Al Colle e' arrivato il 'decreto urgenze' che comprende il pacchetto sul ponte di Genova ma nel testo sono contenute anche norme che potrebbero essere sotto la lente di ingrandimento del Quirinale perche' di natura emergenziale ma non legate strettamente alla caduta del ponte Morandi. Ci sarebbe gia' stata, spiegano fonti parlamentari, un'interlocuzione a livello di uffici tecnici, con alcune correzioni apportate. Chiaramente la presidenza della Repubblica visionera' il provvedimento nella sua interezza ma il timore sia nel M5s che nella Lega e' che possa essere considerato una sorta di 'decreto Omnibus'.

Stessa situazione - e qui e' nei gruppi parlamentari del partito di via Bellerio che c'e' una certa preoccupazione - per quanto riguarda il dl sicurezza che arrivera' a Sergio Mattarella soltanto in un secondo momento. Nel pacchetto che comprende la stretta sulla cittadinanza e sulla protezione umanitaria sono state inserite anche norme che riguardano, per esempio, la giustizia sportiva, come la corsia preferenziale al Tar (per evitare il caso di ricorsi come quelli avviati in questa estate dalla societa' escluse dalla serie B) e la necessita' di avere i bilanci ad hoc per poter partecipare alla ripartizione dei diritti tv).

Lega e Movimento 5 stelle, unite anche nella battaglia sulla manovra per arrivare sopra il 2% del rapporto deficit-Pil, spingono sull'approvazione celere dei provvedimenti licenziati dal Consiglio dei ministri. L'Aula della Camera pero' comincera' ad esaminare il dl urgenze dal 22 ottobre. "E' il governo - spiega una fonte parlamentare del Carroccio - che deve decidere se una norma e' emergenziale oppure no. Abbiamo intenzione di far rispettare l'indipendenza dell'esecutivo". Al momento non c'e' alcuno scontro - sottolineano fonti parlamentari della maggioranza - con il Quirinale. Mentre sulla 'querelle' con i 'tecnocrati' la Lega non e' disposta a seguire M5s. Anzi riguardo al decreto Genova nel partito di via Bellerio si impuntano alcune responsabilita' al ministro Danilo Toninelli per non aver avuto una interlocuzione preventiva con la Ragioneria.

Nella Lega e nel Movimento 5 stelle si ritiene comunque che superato lo scoglio della manovra si possa in ogni caso lavorare in Parlamento eventualmente per migliorare i provvedimenti, qualora dovessero arrivare dei rilievi da parte del Colle. Soprattutto sul dl Genova resta aperto il nodo di Autostrade e su chi debba finanziare il ponte. Nel decreto e' tenuta fuori Autostrade ma Fincantieri - sottolinea una fonte parlamentare della Lega - ha un contratto proprio con Autostrade quindi in ogni caso dovrebbe confrontarsi con la societa' al momento concessionaria.

Nel decreto c'e', tra l'altro, la garanzia che "in caso di mancato o ritardato versamento da parte di Autostrade" lo Stato si fara' garante anticipando una quota dei soldi, ci sono i poteri del commissario (che ricalcano quelli legati alle calamita' naturali, e' in carica per un anno con una possibile proroga) ma non il nome, anche se viene specificato che la figura verra' decisa di concerto tra governo ed enti locali. Assunzioni per gli anni 2018 e 2019 "fino a 250 unita'", altri 20 milioni in piu' rispetto alla cifra prevista per il commissario ma non ci sono i fondi per il terzo Valico. Cassa integrazione fino al 2020 per le imprese in crisi nell'area mentre per il trasporto pubblico vengono stanziati 23,5mln nel prossimo biennio.    Nel frattempo nella maggioranza si discute anche della nomina del dem Ermini alla vicepresidenza del Csm, con conseguente ira del Guardasigilli Bonafede. "Ora - si sussurra tra i leghisti - basta fare favore ai magistrati. Bonafede corregga il ddl anticorruzione, nella parte legata all'abuso d'ufficio e ad altri aspetti".

I dubbi di Toti
"Mi pare che nell'impostazione generale restano tutti i dubbi che avevamo all'inizio, ma anche le soddisfazioni per alcune voci che ci sono". Il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, commenta così il testo del dl Genova. "Esistono una zona franca urbana, alcuni risarcimenti, una attenzione per il porto di Genova - dice - ma mi sembrano tutti e tre ampiamente sotto-finanziati. La dotazione finanziaria è largamente insufficiente per tutto quello che c'è da fare". "Restano - continua - anche tutti i dubbi sul famoso articolo 1, ovvero chi costruisce il ponte, le dotazioni del commissario straordinario, l'interlocutore che questo dovrà avere". E conclude: "Resto dell'idea che sia un impianto che si presta non solamente a una grande confusione di ricorsi giudiziari - dice - ma anche che non predilige la velocità di realizzazione".